Lo aveva promesso, e ha mantenuto fede a quanto ci si aspettava. Zero speculazioni o processi mediatici nell’intervista di Alec Baldwin a Woody Allen, in diretta sul profilo Instagram dell’attore per presentare il suo ultimo libro. E parlare un po’ di sé, della sua estate di lavoro e dei suoi sogni irrealizzabili.
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La notizia più importante, per tutti i fan del piccolo grande regista di Manhattan, è l’intenzione emersa dalla chat di realizzare “uno o due altri” film, probabilmente di nuovo a Parigi tra la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno. Nonostante sia lo stesso Allen a confessare di non sentire più il “brivido” di una volta, a causa del declino dell’esperienza cinematografica. Inevitabile la sua posizione, vista la poca abitudine ad approfittare delle piattaforme di streaming, alle quali il buon Woody ammette di preferire – per il suo dopocena – il basket, il baseball (“Sono un fan degli Yankee e dei Knicks!”) e di dedicare il poco tempo a disposizione ai classici di una volta.
“Quando ho iniziato, giravi un film che andava nei cinema di tutto il paese, e le persone venivano a centinaia per guardarlo in grandi gruppi su un grande schermo, – ha spiegato. – Ora, fai un film e ti ritrovi un paio di settimane in un cinema, forse sei settimane, quattro settimane, quel che sia. E poi passa direttamente allo streaming o direttamente alla pay-per-view, e le persone adorano sedersi a casa con i loro grandi schermi e guardarli sui loro televisori. Non lo trovo tanto divertente”.
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Dopo la pandemia e a 86 anni suonati, ormai la giornata di Woody Allen è principalmente casalinga, e inizia intorno alle 5 del mattino, che sia estate o inverno. “Sono a casa, e non posso fare altro che esercitarmi con il clarinetto e scrivere”, ha raccontato, tanto per riportare l’attenzione sulla sua ultima fatica, il libro Zero Gravity uscito da poco.
Quanto al resto, tanta nostalgia, soprattutto per il teatro e per Broadway, un mondo con il quale vorrebbe confrontarsi, a livello di scrittura e di produzione. “Quando ero più giovane, andavi nella zona dei teatri e c’era uno spettacolo interessante dopo l’altro, era divertente andarci” ha ricordato, aggiungendo che oggi quel quartiere sembra diventato “un centro commerciale”. “Non è lo stesso mondo in cui sono cresciuto, ed è meno piacevole”, ha concluso.
Prima di rispondere all’ultima domanda dell’amico, su quali grandi attori del passato avrebbe voluto dirigere se fosse possibile realizzare un sogno. Risposta: “Jerry Lewis, un talento immenso“, spesso sperperato e che avrebbe potuto essere canalizzato nella giusta commedia, e un mito – del quale è sempre stato fan – come “Bob Hope, un incredibile comico capace di essere grande per quanto fosse terribile il film in cui recitava“.
Sul profilo Instagram di Alec Baldwin, l’intera intervista a Woody Allen
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