Your Honor 2, Bryan Cranston: «Approfondisco la disperazione e il dolore»

L'attore racconta a Ciak il suo ritorno nei nuovi episodi di Your Honor, dal 3 febbraio su Paramount+

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«Ho girato Your Honor perché sono un padre e mi sono posto la stessa domanda: fino a che punto mi spingerei per proteggere mio figlio? E la risposta è stata che farei di tutto. Michael Desiato ha scelto di diventare un criminale perché credeva davvero che avrebbe salvato la vita di suo figlio, ma quando la situazione è andata fuori controllo e stava colpendo persone innocenti il processo decisionale si è fermato».

Bryan Cranston è uno di quegli attori che al di là della carriera e dei tanti premi vinti, affronta ogni ruolo come fosse il primo, non solo perché entra in nuovi panni, ma perché con il suo personaggio condivide sofferenze e scelte. E con il giudice Michael Desiato, che al termine della prima stagione di Your Honor vedeva morire suo figlio Adam, ucciso per una vendetta sbagliata, il viaggio nel dolore è stato quasi straziante. «Prima di scegliere un ruolo è importante per me vederne la capacità e la volontà di aprire la sua cavità emotiva, per capire se è in grado di mostrare dolore, disperazione, rabbia, risentimento, qualità che sono molto umane, ma che nessuno vuole mostrare all’esterno – racconta l’attore a Ciak via Zoom dalla sua casa a Los Angeles – È facile mostrare gioia e amore, ma un attore deve essere disposto a mostrare gelosia, risentimento, vendetta o qualsiasi altra cosa. Per farlo devi avere un facile accesso alle tue emozioni e accettare di andare spesso incontro a cose dolorose».

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Disponibile su Paramount+ dal 3 febbraio, nella seconda stagione ritroviamo Desiato (Cranston) che ha perso completamente la voglia di vivere dopo la morte del figlio, ma la sua vita viene gettata ancora una volta nel caos dall’arrivo di Olivia Delgado (Rosie Perez), un procuratore federale determinata a sgominare un’importante organizzazione criminale. L’effetto domino della morte di Adam minaccia tutti, e tutti saranno perseguiti dai loro nemici in ogni momento. Proprio sicuro che fosse necessario dare a questa serie, terminata con un finale già spettacolare, una seconda stagione?

«Ero pronto a terminare la serie dopo la prima stagione perché sentivo che finiva in modo appropriato, era tragica, ma era il modo giusto per finirla – risponde Cranston – Ma poi ho parlato con il nostro showrunner e mi interessava l’idea di fare un tuffo più profondo nell’autenticità della disperazione e del dolore di quest’uomo. Abbiamo sviluppato l’idea e l’abbiamo lasciata crescere, non ero interessato a interpretare un personaggio che superasse la morte del figlio rapidamente, perché perdere un figlio ti cambia per sempre, non puoi essere mai più la stessa persona e Michael non lo è. Ci siamo chiesti se ci fossa la possibilità di una vita dopo tutto questo. Ed è qui che esploriamo il mio personaggio». Non ce ne sarà una terza, la seconda stagione sarà spettacolare e tornerà nella New Orleans dominata da bande criminali e mafia, ma in cui la domanda resta sempre e soltanto una: fino a dove sei disposto a spingerti per difendere qualcuno che ami?

«Nella prima stagione si vede un uomo che ha perso i suoi principi e la sua anima, nella seconda non è più lo stesso, non eserciterà più la professione di giudice, non aiuterà altri a risolvere i loro problemi legali – confessa Cranston – Abbiamo avuto il coraggio di portarlo in un altro ambiente e accompagnare il pubblico in un viaggio molto emotivo». Un viaggio che l’attore fa continuamente con i suoi personaggi, in cui il pubblico finisce per immedesimarsi, anche se raccontano storie tragiche. «In tanti malati di cancro mi hanno avvicinato dopo aver visto Breaking Bad – conclude – Invece di allontanarsi a causa della somiglianza della prognosi si sono appoggiati al personaggio che stava affrontando più o meno quello che loro stavano vivendo. Spero che ci siano persone là fuori che guardando questa seconda stagione di Your Honor riescano a relazionarsi con lui, perché sanno cosa prova e cosa ha passato, forse ci sarà qualche beneficio sociale, sarebbe una cosa bella da scoprire».

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