Furiosa, la recensione del film con Anya Taylor-Joy

L'azione frenetica e l'introspezione dei personaggi esaltano il prequel/spin-off di Fury Road per un revenge movie di puro cinema

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Dopo l’anteprima Fuori Concorso al Festival di Cannes arriva al cinema dal 23 maggio distribuito da Warner Bros. Pictures Furiosa, l’atteso ritorno all’iconico mondo distopico creato dal geniale George Miller più di 40 anni fa.

LA STORIA

Nove anni fa, In Mad Max: Fury Road, abbiamo conosciuto la pretoriana Furiosa interpretata da Charlize Theron e la sua lotta per tornare al Luogo Verde delle Molte Madri da cui era stata rapita da bambina. Allora Furiosa stringeva un’alleanza con Max Rockatansky, meglio noto come Mad Max, interpretato da Tom Hardy, prendendo il ruolo che aveva reso Mel Gibson una star. Oggi scopriamo come Furiosa è diventata quella guerriera, cominciando da quando è rapita poco più che bambina (una straordinaria Alyla Browne) fino a diventare la versione più giovane di Charlize Theron, con Anya Taylor-Joy a incarnarne l’indomita capacità di sopravvivenza. In un mondo devastato e inaridito la giovanissima Furiosa cade nelle mani di un’orda di motociclisti guidata dal signore della guerra Dementus (Chris Hemsworth), che spera grazie a lei di trovare il Luogo Verde delle Molte Madri. Quando però la sua orda si imbatte nella Cittadella dominata da Immortan Joe (Lachy Hulme), scoppia la guerra tra i due tiranni e Furiosa deve sopravvivere per cercare di ritrovare la strada di casa.

L’OPINIONE

Giunto al quinto film della saga di Mad Max, avviata nel 1979 con Interceptor e proseguita con Interceptor – Il guerriero della strada (1981), Mad Max: Oltre la sfera del tuono (1985) e Mad Max: Fury Road (2015), George Miller dimostra di non aver perso un briciolo della sua energia e creatività. Qui dà una svolta alla narrazione della saga che, nata come western su ruote centrato sull’antieroe Mad Max, enfatizza ora gli elementi di empowerment femminile già delineati nel film di cui Furiosa è il prequel. Questa volta Furiosa è l’unica protagonista (a Mad Max e alla sua V8 Interceptor è concesso solo un cammeo, per strizzare l’occhio allo spettatore) e sovrasta il Dementus pur magnificamente interpretato da Hemsworth, che si diverte a parodiare ogni genere di dittatore dall’Antica Roma in poi (geniale il fatto che guidi una biga trainata da tre motociclette). L’azione non concede sosta, ma questo non lede l’introspezione psicologica di Furiosa e Dementus, mentre nel clan di Immortan Joe (Lachy Hulme), Miller si diverte a giocare col latino, chiamando Rictus e Scrotus i suoi figli.

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Inevitabile rivedere cosa succede dopo, anche perché nei titoli di coda appaiono brevi sequenze di Mad Max: Fury Road.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
furiosa-la-recensione-del-film-con-anya-taylor-joyDopo l'anteprima Fuori Concorso al Festival di Cannes arriva al cinema dal 23 maggio distribuito da Warner Bros. Pictures Furiosa, l’atteso ritorno all'iconico mondo distopico creato dal geniale George Miller più di 40 anni fa. LA STORIA Nove anni fa, In Mad Max: Fury Road, abbiamo conosciuto...