PITCH PERFECT 2

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Id. USA, 2015 Regia Elizabeth Banks Interpreti Elizabeth Banks, Anna Kendrick, Brittany Snow, Anna Camp, Rebel Wilson, Adam DeVine, Alexis Knapp, Hailee Steinfeld, Katey Sagal, Skylar Astin Distribuzione Universal Pictures Durata 1h e 55’ 

In sala dal

28 maggio

Seconda puntata delle avventure, non solo canore e universitarie, delle Barden Bellas. Un increscioso incidente davanti al presidente Obama (il tutino aderente di Ciccia Amy che si squarcia di botto proprio lì “nel profondo sud”, mostrando al mondo quanto disdegni le mutande), sprofonda il pimpante gruppo vocale femminile nello scandalo mediatico. Persi vari ingaggi, hanno una sola chance di riscatto, vincere il campionato del mondo per esibizioni di canto a-cappella che si terrà in Danimarca. Ci sarà da vincere il duello con i tosti, antipatici e teutonici Das Sound Machine, mentre Beca che sta facendo una stage presso un importantissimo studio di produzione musicale è indecisa tra la prospettiva di un lavoro e il gruppo. Fortunatamente non tutte le novità sono pessime: alle ragazze si aggrega Emily, figlia di una ex vocalist delle Bellas negli ’80, entusiasta e autrice di canzonette in proprio.

Da una parte la competizione, dall’altra la tipica (secondo tradizione cinematografica) vita da college, con i piedi sprofondati nel divertimento sfrenato e nelle cottarelle dell’oggi ma lo sguardo necessariamente rivolto verso l’indomani. Certamente scontato negli schemi, banale nella contrapposizione ideologica – made in yankees – facile e fasulla, con i tedeschi impeccabilmente precisi ma anche arroganti e “nazistoidi” e gli americani viceversa casinari ma profondamente democratici e uniti dal grande cuore solidale che vince su tutto: “dobbiamo fottere quei mangiacrauti!”; eppure non riesce a essere antipatico. Relegati i maschietti al rango di innocui entertainer o fidanzatini dalla faccia imbecille (il che è abbastanza sorprendente), Pitch Perfect 2 urla con fierezza quanto far parte di una minoranza possa essere motivo di orgoglio (ovvero: nere, lesbiche, obese, messicane senza permesso di soggiorno, orientali e così via), mentre la musica pompa energicamente sulla frenesia di vivere e sul ritmo del presente, in una colonna sonora farcita di brani spesso strepitosi così come le coreografie. Insomma, al netto di grevi scurrilità (spesso a carico della extralarge Rebel Wilson, a volte fastidiosa), una commedia musical-college con qualche briscola da giocare. Ed Elizabeth Banks se qui passa a coordinare i giochi dietro la macchina da presa (cavandosela), non abbandona comunque il ruolo della caustica conduttrice radiofonica in coppia con John Michael Higgins come nel primo capitolo (Voices). Un commento il loro così assurdamente carognesco e strampalato che trova spesso le battute migliori del film.

Massimo Lastrucci