SHORT SKIN

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Id., Italia, 2014 Regia Duccio Chiarini Interpreti Marco Creatini, Francesca Agostini, Nicola Nocchi, Mirianna Raschillà, Bianca Ceravolo, Bianca Nappi, Anna Ferzetti Distribuzione Goodfilm Durata 1h e 23′

In sala dal 

23 aprile

Sin da bambino il diciassettenne pisano Edoardo soffre di una malformazione al prepuzio che gli impedisce di masturbarsi e lo rende insicuro con le ragazze. Chiuso nel suo microcosmo asessuato, reagisce infastidito alle pressioni del mondo circostante che peggiorano i suo disagio. Tutti intorno a lui infatti sembrano saper parlare solo di sesso. A sbloccare Edoardo dalla sua timidezza sarà l’incontro ravvicinato con una ragazza conosciuta per caso e l’inaspettata disponibilità di Bianca, la vicina di casa, arrivata come ogni anno da Milano per trascorrere le vacanze con la nonna.

Educazione sentimentale e sessuale di un adolescente, Short Skin è il film di esordio di Duccio Chiarini che punta l’obiettivo sulle fragilità del sesso forte, lontano dagli stereotipi di un machismo goliardico alla America Pie. Romanzo di formazione sul difficile, scivoloso passaggio dall’adolescenza all’età adulta, il film (finanziato dalla Biennale College – Cinema e presentato anche allo scorso Festival di Venezia) si muove con grazia e sensibilità, ironia e leggerezza, tra gli ostacoli e le trappole che il genere coming of age presenta, soprattutto quando si sceglie di raccontare dei diciassettenni che non hanno intenzione di tenere a bada i propri ormoni impazziti durante la stagione estiva. Ma mentre l’amico Arturo è disposto a tutto pur di perdere la propria verginità, Edoardo è bloccato da quella pelle “troppo corta”, che limita i suoi slanci erotici, diretti sia verso Elisabetta, appena conosciuta, che Bianca, sua amica da molto tempo. Chiarini dimostra già una buona conoscenza del linguaggio cinematografico che gli permette di restituire emozioni vere, autentiche, in un ambiente dove siamo immersi sin dal primo minuto. Con l’ambizione di trovare la propria vita tra il cinema indipendente americano e quello d’autore francese. Si sorride, ma si soffre anche insieme alle paure e alle insicurezze di Edo (grazie anche alla grande naturalezza di Marco Creatini), che poco a poco però riuscirà a trovare nella propria pelle lo spazio necessario a raddrizzare la schiena e ad affrontare tutti gli ostacoli che gli impediscono ancora di diventare l’uomo che ha deciso di essere.

Alessandra De Luca