UN POSTO SICURO

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Italia, 2015 Regia Francesco Ghiaccio Interpreti Marco D’Amore, Matilde Gioli, Giorgio Colangeli Distribuzione Parthénos Durata 1h e 47′ Vai al sito ufficiale

In sala dal 

3 dicembre

Eduardo, ex operaio all’Eternit di Casale Monferrato, ha i giorni contati per un tumore, un mesotelioma ai polmoni contratto sul lavoro per la continua esposizione all’amianto. Grazie al suo ricovero si riavvicina al figlio Luca, finito ad animare feste private come pagliaccio dopo aver lasciato la sua attività di attore. Scoperta l’origine del male del padre, Luca s’impegna a mettere in scena uno spettacolo che sensibilizzi l’opinione pubblica, aiutato anche da una ragazza che aveva conosciuto durante una delle sue performance alle feste.

L’esordio alla regia nel lungometraggio di Francesco Ghiaccio è uno dei più interessanti della stagione. Il film non è esente da imperfezioni: durata un po’ troppo dilatata, ellissi improvvise, come la sistemazione del teatro dove Luca prepara lo spettacolo, una storia d’amore che non aggiunge nulla alla vicenda. Ma il taglio narrativo è giusto (e anche poetico) e per una volta non televisivo e la pellicola aiuta a non dimenticare la vicenda dei morti dell’Eternit, quasi cancellata dalla sentenza della Cassazione che nel 2014 dichiarò prescritto il reato a carico del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, condannato in precedenza a 16 e poi 18 anni di reclusione. Ghiaccio non indulge al melodramma e neppure al reportage giornalistico.
Ottiene egregiamente il suo scopo raccontando questa vicenda privata di padre e figlio che diventa a poco a poco pubblica. Marco D’Amore (anche sceneggiatore) dà a Luca un volto smarrito, ma non sconfitto e ne sostiene la sua capacità di riscatto, mentre Matilde Gioli offre alla sua Raffaella spontaneità e profondità, ma il vero mattatore del film è Giorgio Colangeli. La sua interpretazione ricca e sfumata, tra le più belle della sua carriera, spazia dal dolore alla gioia, dalla tristezza all’amore per il figlio con un’intensità rara e commovente. Ripensando a questo film non si potrà dimenticare il suo volto.

Valerio Guslandi