FESTIVAL – TRASTEVERE RIONE DEL CINEMA: OGGI TORNA SULLO SCHERMO ”METROPOLIS”

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Questa sera, in Piazza San Cosimato a Roma per il Festival – Trastevere Rione del Cinema, i giornalisti Ernesto Assante e Gino Castaldo presenteranno il capolavoro del 1927 diretto da Fritz Lang

Metropolis-posterIL FILM
2026: negli alti e sfavillanti grattacieli di Metropolis vive la classe ricca e borghese, completamente scollegata dal ghetto sotterraneo che ospita gli operai, asfissiati dal lavoro e schiavizzati dal padrone della città, Freder Fredersen. Tra gli schiavi c’è la bellissima e pacifica Maria che, facendo visita all’etereo giardino della città, incontra John Freder, figlio del tiranno. Il giovane, invaghendosi della donna, scende nel sottosuolo, venendo a conoscenza della drammaticità in cui vive la popolazione. Intanto, Maria viene rapita dall’inventore Rotwang, che la utilizza per donare al ”suo” robot le ammalianti sembianze femminili. La Maria-robot però aizzerà la ribellione degli schiavi, causando il definitivo collasso della città.

Era il 1924 quando il regista austriaco Fritz Lang, dall’oblò del suo aereo, rimase sbalordito dallo skyline di New York, ispirandogli immediatamente Metropolis, capolavoro espressionista che, dalla sua prima proiezione avvenuta a Berlino, ha condizionato il cinema fantascientifico dal 1927 ad oggi. C’è davvero tutto nell’opera, per l’epoca all’avanguardia sia dal punto di vista tecnico (di fatto utilizzò dei veri e propri effetti speciali) che linguistico, visto che Lang seppe inserire, in un contesto da attuale blockbuster, temi alti e importanti come la religione (molte le allegorie con La Bibbia, da l’Apocalisse alla similitudine con La Torre di Babele), l’esistenzialismo e l’avvento della macchina, fino all’arroganza dell’uomo che, con i suoi grattacieli di metallo e cemento, si mette in concorrenza con Dio. Metropolis, come la città assoluta protagonista della pellicola, è riempito di strati narrativi, capaci di scaturire nello spettatore la libera lettura delle visionarie immagini che Lang ha saputo creare. Il film, ovviamente muto, nel corso del tempo è uscito in diverse versioni (famosa quella del 1984 musicata da Giorgio Moroder), ma quella definitiva, nonché indicata da Lang in fase di produzione, è stata proiettata solo nel 2010, dopo che fu ritrovata una bobina che conteneva moltissimo materiale inedito facente parte del primo, originale montaggio.

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PERCHÉ VEDERLO
Oltre ad essere una pietra miliare della storia del cinema, tutt’ora analizzata e studiata, senza Metropolis non avremmo avuto film come Star Wars, Blade Runner, Batman’s Tim Burton, Matrix e il recente Mad Max: Fury Road, nonché le tavole di Escher e diverse creazioni artistiche e architettoniche legate all’Art dèco.

Damiano Panattoni