“Ho compiuto qualcosa che non avevo mai fatto prima come attrice”, Emma Thompson si mette a nudo e non solo in senso metaforico. Ne Il piacere è tutto mio l’attrice britannica, interprete eclettica dalla raffinata ironia, vincitrice di due premi Oscar, si spoglia non solo dei propri abiti, ma anche e soprattutto di quella ossessiva necessità di apparire perfetti e affascinanti a qualunque costo di fronte al pubblico.
Tratto da una sceneggiatura di Katy Brand, comica e scrittrice inglese, e presentato con successo prima al Sundance Film Festival e poi alla Berlinale 2022, Il piacere è tutto mio (Good Luck to You, Leo Grande) sarà nelle sale italiane dal 10 novembre con BIM Distribuzione.
Nel film, commedia brillante e audace, la regista Sophie Hyde rompe schemi e cliché con disinvoltura, supportata dalla eccellente interpretazione della Thompson che affronta questa storia e il suo ruolo con coraggio e convinzione: “Spero – ha detto l’attrice – che il film susciti un dialogo sul significato dell’intimità, su cos’è il pudore e cos’è il piacere e perché noi donne a volte ci vergogniamo nel cercarlo e nel sentirlo”.
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Ne Il piacere è tutto mio, Thompson è Nancy Stokes, 62 anni, insegnante in pensione. Rimasta vedova, dopo un matrimonio solido ma privo di passione, il suo desiderio più grande è di vivere un’esperienza sessuale pienamente soddisfacente e decide di rivolgersi ad un’agenzia di gigolò.
Per realizzare le sue fantasie sceglie il giovane e affascinante Leo Grande, interpretato da Daryl McCormack (Peaky Blinders). Nel corso dei loro incontri Nancy e Leo si scoprono l’un l’altra, mostrano la loro vulnerabilità e tra i due nascerà un rapporto di fiducia che porterà Nancy a scoprire se stessa ben al di là della sola esperienza erotica.
“Io non credo che il mondo – spiega con trasporto Thompson – metta il piacere sessuale femminile in cima alla lista delle cose da assicurarsi. Nessuno ha mai chiesto a Nancy se lo abbia provato in qualche occasione. Penso che di questo non se ne parli abbastanza e che siamo piuttosto disonesti in merito”.
Il tema centrale del racconto è il piacere e il diritto di ciascuno a provarlo, ma di qui la storia arriva a toccare anche la sfera della corporeità in un senso più ampio, intesa cioè come naturale accettazione di sé, del proprio aspetto e dei propri desideri.
Con fascino spontaneo e simpatia e a dispetto della differenza di età, Thompson e McCormack si sono lasciati guidare dalla regista in un percorso di intimità che sul set li ha aiutati a prendere confidenza con quella nudità fisica che coinvolge anche gli aspetti più intimi della persona. “Durante il periodo delle prove, 19 intense giornate – racconta Thompson – Sophie Hyde ci ha fatto fare alcuni esercizi per abituarci e abbiamo trascorso un giorno intero senza vestiti. Questo ci ha dato coraggio per affrontare le riprese”.
Ne Il piacere è tutto mio l’attrice, vincendo l’imbarazzo rispetto al proprio aspetto esteriore, si mostra senza veli e senza filtri. “Non siamo abituati a vedere i corpi al naturale sullo schermo – dice ancora Thompson – vediamo solo fisici atletici. Sono sicura invece che Nancy non andasse in palestra e che mangiasse un po’ troppi biscotti; il suo fisico è quello di una normale donna di 62 anni che ha avuto due bambini. Il problema è che molte donne vengono abituate ad odiare il proprio corpo. Tutto intorno a noi ci ricorda quanto imperfette siamo e anche guardarsi allo specchio senza giudicare se stesse è la cosa più difficile da fare. È stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto”.