A TU PER TU CON LA “STREGA ROSSA” ASIA ARGENTO

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Asia Argento si racconta in occasione della presentazione del libro fotografico La strega rossa di Stefano Iachetti: una narrazione per immagini della vita di una delle artiste italiane più poliedriche e imprevedibili

 

 Attrice, regista, sceneggiatrice, musicista e «oggi anche consulente musicale! Mi ha contattato qualche giorno fa una grossa produzione americana che mi ha trovato grazie a internet », dice Asia Argento ridendo. Per più di un’ora, nell’auditorium gremito del Maxxi di Roma, Asia parla del suo percorso di artista che si intreccia immancabilmente col suo percorso di donna, anzi, di persona: «Già il fatto di parlare di me come donna, o come regista donna o regista donna sotto i quarant’anni mi dà fastidio perché significa mettermi in un ghetto. D’altronde, come diceva Yoko Ono, “Woman is the nigger of the world” ». E uno dei motivi che l’ha spinta a lasciare la carriera di attrice è legato proprio al suo rapporto con al femminilità. «Per raggiungere quell’ideale di femminilità ci vuole un sacco di tempo: truccarsi, mettersi i tacchi, alla fine è tutto una pagliacciata, una cosa che io, ormai, sentivo come una camicia troppo stretta, come una maschera sempre più spessa che rischia di cancellare i contorni del tuo volto ». Così oggi Asia non ci tiene più a voler apparire femminile e va in giro vestita come le va, anche con camice larghe, come oggi, tanto che più di una volta l’hanno scambiata per un uomo: «All’inizio non sapevo se esserne lusingata o meno, poi in fondo ho pensato che mi sono sempre sentita un ibrido ».

Che Asia non sia un’artista come gli altri lo si coglie anche quando racconta la sua vita privata che, al contrario di quanto ci si aspetterebbe, non è ricca di uscite mondane o cene fuori ogni sera: «Non ho amici, passo il tempo con miei figli e sto con la gente solo quando mi connetto o quando faccio un film, che tra l’altro è la cosa che mi rende più felice, forse perché è un sogno condiviso con altri mentre la connessione è comunque qualcosa che crea isolamento ». La rete è diventata la via prediletta che Asia adotta per esprimersi perché vuole parlare direttamente agli altri in prima persona: «Non voglio essere filtrata: se sposti una virgola di ciò che dico cambi ciò che ho detto e questo non mi va ».

Non è un’artista facile Asia, ma neppure un’artista capricciosa o una star alla ricerca dello scandalo: «Non m’interessa fare o dare scandalo, non è proprio una cosa cui penso. Non sono allineata al mio tempo, sono di un’altra epoca forse futura, più probabilmente passata forse è questo a fare scandalo ». Perché Asia non appartiene a questa e forse a nessuna epoca, come non appartiene a nessun luogo: «Sono cittadina di Roma Nord finchè ci resto, poi quando mi sposto sarò cittadina di un altro posto anche se in realtà non c’è niente, né luogo né tempo né cosa, che sento mi appartenga ».

Questo senso di non appartenenza, di non possedere nulla, Asia lo fa proprio anche quando parla dell’arte: «Un artista non è altro che un vascello, un traghettatore di messaggi che non sono suoi », e il sentirsi non artefice, ma semplicemente partecipe dell’arte toglie ad Asia quel senso di superiorità di molti suoi colleghi. «Saper scrivere o recitare o dirigere o suonare è come nascere con gli occhi azzurri: non c’è alcun merito. È un dono ». Un dono che lei cerca di far fruttare in ogni ambito della sua vita, essendo «onesta nella follia » e facendo solo ciò in cui crede, ma nel migliore dei modi possibili: «Anche il mestiere di genitore che non è certo il più facile, per me è il più divertente. Con i miei figli io cerco di ricordare il puer eternus, di non lasciar morire quel bambino che c’è in me, quella parte onesta, senza maschere, senza trucco, senza barriere, solo così ho qualche possibilità di essere un genitore migliore di quelli che ho avuto ».

In chiusura di incontro Asia rivela che ha già in programma un film, che ha iniziato a scrivere a gennaio e terminato quest’estate, ma che non lo girerà in Italia: «Qui è ancora come se dovessi prendere cappuccio e cornetto con Andreotti per fare qualcosa: se gli altri lo vogliono fare liberissimi, ma io no ». Quindi aspettiamo di vederla presto dietro la macchina da presa, ma località e tema del film saranno top secret ancora per un po’.

Flaminia Chizzola