Si è aperta la terza edizione del Bardolino Film Festival che dal 21 al 25 aprile porterà sulla cittadina sul lago di Garda cinema corto, documentario e italiano accompagnato da grandi ospiti.
Ciak è media partner dell’evento sin dalla prima edizione e la serata inaugurale è stata proprio quella organizzata dalla nostra rivista con l’anteprima del film di Luca Lucini Le mie ragazze di carta, con protagonisti Maya Sansa e Andrea Pennacchi e proprio all’attore padovano è andato il Ciak d’oro Colpo di Fulmine al culmine di una stagione straordinaria tra cinema e televisioni, pochi giorni dopo avere ritirato il Nastro d’argento come migliore attore non protagonista per la serie Netflix Tutto chiede salvezza.
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«Quando ero sul set di Petra» ha raccontato Pennacchi sul palco del Bardolino Film Festival «Paola Cortellesi mi chiese dove tenessi i premi a casa. Ma quali premi, le ho detto, e la sua risposta è stata “aspetta, vedrai”. Adesso è un momento bellissimo della mia carriera e sono contento di ricevere il Ciak d’oro per questo film che ho particolarmente amato fare».
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Le mie ragazze di carta racconta la storia della famiglia Bottacin, che dalla campagna si trasferisce a Treviso grazie a un provvidenziale concorso di portalettere dal capofamiglia, interpretato da Pennacchi. Nella cittadina veneta si intrecciano quindi le storie di padre, madre e figlio quattordicenne, soprattutto di quest’ultimo che scopre le gioie, ma anche gli immancabili dispiacere, dell’adolescenza.
Commedia delicata, ben scritta e interpretata (nel cast anche un gustoso Neri Marcoré sacerdote coach di rugby), era un progetto «che provavo a fare dal 2007» ha raccontato Lucini.
«Era un film a cui tenevo particolarmente, per rendere omaggio a Mauro Spinelli a cui il film è dedicato e che ha scritto la sceneggiatura tratta dal cortometraggio Il sorriso di Diana, che avevo diretto e che faceva parte del progetto collettivo Sei come Sei, del 2001. Nel 2007 vinse per il premio Solinas, ma per una ragione o per l’altra non è mai andata in porto la produzione, finchè non sono arrivati Pepito e 302 Original Content che ci hanno creduto e l’abbiamo finalmente realizzato. Nel film ci sono anche degli elementi autobiografici, perché anche io abitavo davanti a un cinema quando ero ragazzo e a un certo punto mia mamma mi disse che non potevo più andare, perché era diventata una sala a luci rosse. E poi volevo restituire l’atmosfera dell’Italia di provincia degli anni Settanta per rendere omaggio a un grande film della commedia all’italiana ambientato proprio a Treviso, Signore e Signori di Pietro Germi».
E del film di Germi c’è anche un sentito omaggio nel film di Lucini. A proposito di commedia, Pennacchi ha dimostrato più volte di sapere gestire tempi e sensibilità del genere, ma non solo, perché da tempo ha dimostrato di essere un attore a tutto tondo.
«La commedia mi è sempre piaciuta, mi piacciono i personaggi come Bottacin, che tirano fuori una sensibilità inaspettata. E grazie a personaggi come questi ho anche la possibilità di scavare di più in ruoli meno leggeri e più strutturati con maggiore facilità».
Il Bardolino Film Festival continua oggi, giovedì 22 giugno, con i cortometraggi e i documentari dei concorsi internazionali, con la presentazione del libro Diegopolitik di Boris Sollazzo, saggio che analizza il Maradona personaggio politico, e poi con la proiezione de La terra delle donne, una delle sorprese del panorama italiano degli ultimi mesi, per cui sarà ospita la protagonista e produttrice Paola Sini, a cui verrà consegnato dal direttore artistico del festival Franco Dassisti il premio BFF Shooting Star.