Ferzan Ozpetek approda su Netflix, dove il suo Nuovo Olimpo sarà disponibile dal 1 novembre, ma soprattutto si presenta alla Festa del Cinema di Roma 2023 con tutto il suo cast per accompagnare la proiezione di gala del film. Uno dei più personali del regista di origine turca, che qui ci riporta alla Roma che fu per raccontare una storia non priva di colpi di scena e momenti intensi.
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IL FATTO:
Alla fine degli anni Settanta Enea, studente di cinema e aspirante regista, e Pietro, che frequenta la facoltà di medicina, si incontrano per caso e si innamorano perdutamente. Un avvenimento inaspettato però li separa. Ma si amano ancora e per trent’anni inseguono comunque la speranza di ritrovarsi.
L’OPINIONE:
Il quattordicesimo film di Ferzan Ozpetek, che segna la sua prima collaborazione con Netflix e sceglie una dimensione meno corale, non è solo il racconto di una storia realmente capitata al regista, quella di un amore interrotto e dunque destinato a durare per sempre, ma un omaggio a quegli anni Settanta in cui le sale cinematografiche e i cineclub ricoprivano un ruolo culturale e sociale insostituibile. Quelle mura tappezzate di locandine non solo consentivano di scoprire e rivedere i grandi capolavori della settima arte che hanno nutrito diverse generazioni, ma offrivano anche preziose occasioni di incontro a volte duraturo, spesso fugace, fuori da schemi e convenzioni. Tra memoria, desiderio e passione, Ozpetek celebra la libertà creativa e di costume di quegli anni irripetibili, spazzati via dall’Hiv, con la libertà di un film che si riappropria di corpi nudi e legami inetichettabili, e rivendica il diritto a esibire sfacciatamente i sentimenti, che poi è la cifra emotiva del suo cinema, tra le note dell’amatissima Mina, Ornella Vanoni, Charles Aznavour e Andrea Guerra.
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I film ai quali Ozpetek rende omaggio in Nuovo Olimpo, tra cui Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini e Nella città l’inferno di Renato Castellani, entrambi interpretati da Anna Magnani.