ll regista Ferzan Ozpetek, ha incontrato ad Alice nella Città gli studenti di cinema e gli accreditati in una speciale masterclass in Sala Sinopoli, con letture dai suoi libri interpretate dalle attrici Milena Mancini e Paola Minaccioni e Vinicio Marchioni. Il regista ha parlato dei suoi successi:
Le fati ignoranti
«Il titolo mi venne in mente in un taxi a Istanbul mentre leggevo un libro che mi era stato regalato. Trovai una pagina che parlava di un’opera di Magritte, “La fata ignorante” e quindi decisi di modificarlo. Quando esposi la trama alla produzione furono perplessi: secondo la produzione il film non avrebbe guadagnato nulla. La pellicola venne selezionata a Berlino e il pubblico andò subito in delirio. Ci volle un po’ prima che il film uscisse in sala, arrivò in primavera. All’inizio uscì solo in 50 copie ma dopo il successo arrivammo a 300. Molte famiglia andavano in sala, ho dovuto togliere il nome dal citofono e dall’elenco telefonico. La segreteria era piena di bellissimi messaggi»
La finestra di fronte
«Anche in questo film ho avuto dei problemi iniziali perchè nuovamente la produzione credeva che il film non avrebbe guadagnato. Il titolo lo devo a Bertolucci che mi diede un consiglio prezioso. Fu un successo mondiale, ho ricevuto molti premi ma non mi mandarono all’Oscar»
Cuore Sacro
«Era un film a cui tenevo molto ma fu un delusione al botteghino. Oggi è diventato invece un cult e viene visto da molte persone»
Il regista poi si è rivolto ai ragazzi in sala: «Sono venuto in Italia a 17 anni e ho iniziato come corniciaio. Per 16 anni ho fatto l’aiuto regista ma ho creduto sempre nel mio sogno di fare cinema. Ho rifiutato anche un lavoro come traduttore all’Ambasciata che mi aveva procurato mio padre. Se ce l’ho fatta io potete riuscirci anche voi, l’importante è avere talento, volontà e un pizzico di fortuna»
In conclusione il regista ha parlato di Roma: «Sono rimasto sempre impressionato dalla luce di questa città e dopo molti anni che vivo qui devo ammettere che quando sono fuori non vedo l’ora di tornare perchè mi manca molto»