Con la 81. Mostra Internazionale di Cinema di Venezia ancora in corso, in attesa della definizione del Leone d’Oro 2024, si inganna l’attesa con i riconoscimenti collaterali, come quello ricevuto da Anne-Sophie Bailly, in concorso a Orizzonti con il film Mon Inséparable. Consegnatole dal Presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta e dal Direttore Artistico Mario Sesti, alla presenza del General Manager Simona Anelli, la regista francese conquista lo Special Award del Premio Film Impresa “per la sensibilità, che si nutre in parti uguali di leggerezza e profondità, con la quale il film racconta la tematica della disabilità intellettiva scoprendone problematicità e vissuti emotivi che imprese, famiglie e individui accettano di affrontare”.
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“Quest’anno abbiamo deciso di premiare un film, e la sua regista, per il modo in cui raccontano il rapporto particolarissimo tra luogo di lavoro e vita del protagonista – dice Mario Sesti, direttore artistico di Premio Film Impresa – Anche se questa è un’idea che fa da sfondo, la storia, e l’evoluzione emotiva dei personaggi, condividono con il pubblico la sensazione di quanto sia importante l’ambiente aziendale per le persone svantaggiate che presentano una qualche disabilità”.
“Ho cominciato a scrivere il soggetto a scuola, ispirata da una storia vera, quella di una coppia conosciuta grazie a mia madre che faceva l’infermiera – ha aggiunto Anne-Sophie Bailly. – Il mondo del lavoro ha rappresentato uno spunto importante per il mio film. Sono entrata in contatto con un istituto che cerca lavoro per persone di disabili, affronta quotidianamente questa grande sfida e con enorme sforzo riesce nella sua missione“.
Laure Calamy, che interpreta la madre di Charles nel film, rivela inoltre di aver avuto “tante conversazioni, – con la sua regista, – anche riguardo alla disabilità, mondo che conosco bene anche perché un mio familiare è disabile. La sceneggiatura mi aveva molto colpito, ho subito amato questa relazione madre-figlio. Ma io non ho fatto molto, i due terzi del lavoro l’ha fatto Charles Peccia Galletto, che interpreta mio figlio nel film”.
“Il premio Film Impresa intende porre l’attenzione su quei film, di finzione, documentari e cortometraggi che riescono a raccontare i valori del lavoro d’impresa. È un onore e un piacere premiare un film bellissimo. – ha dichiarato Giampaolo Letta parlando di Mon Inseparable. – Abbiamo molto apprezzato la sensibilità con cui viene raccontata una particolare, e a volte difficile e controversa situazione che possono vivere le persone con disabilità; e l’importanza che il mondo delle imprese può, e deve, riservare alle persone speciali per metterle in condizione di avere una vita normale”, ha aggiunto il Presidente di Premio Film Impresa, ideato e realizzato da Unindustria attraverso il Gruppo Tecnico Cultura, Turismo e Grandi Eventi, con il supporto di Confindustria (che dopo il grande successo delle prime due edizioni, la prossima primavera tornerà per la terza volta ad animare la Casa del Cinema a Roma).
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Nel mese di settembre verrà lanciato il bando di concorso per tutti coloro che vorranno partecipare alla terza edizione del Premio Film Impresa, che come sempre sarà dedicata ai film d’impresa (corti e mediometraggi, di finzione e documentari, narrativi e sperimentali) che raccontano la vita delle aziende di oggi, e di chi le vive dall’interno, la passione creativa dell’impresa, il rapporto con il territorio in cui si insediano, la responsabilità sociale, i valori e la storia della civiltà d’impresa, la sfida ambientale e i progetti di innovazione, il vissuto del lavoro, il valore delle persone che ne sono protagoniste.
Le opere selezionate nelle tre diverse aree del Premio (Narrativa, Documentaria e Innovative Image & Sound) saranno premiate ancora una volta da una giuria d’onore. Anche nell’edizione 2025, infine, saranno assegnati premi speciali a personaggi del mondo del cinema.