Matilda De Angelis, la nostra intervista social a Ciak in Mostra

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Matilda De Angelis

Sono passati solo due anni dall’uscita in sala di Veloce come il vento, ma oggi Matilda De Angelis è già una delle attrici più promettenti della sua generazione. Classe 1995. Shooting Star al Festival di Berlino 2018. Ha appena detto addio (forse per sempre) alla sua Ambra della serie Tutto può succedere e questa estate ha spopolato con il video del brano Felicità puttana dei Thegiornalisti. Ora Matilda è pronta a conquistare Venezia. Ed è proprio al Lido che l’abbiamo incontrata per la nostra intervista social, dove l’attrice ha risposto alle vostre domande.

Matilda De Angelis

Sei nata a Bologna. La città ti ha influenzata in qualche modo?
Oggi vivo a Roma ma Bologna appartiene al mio cuore. Lì ci sono i miei amici e la mia famiglia. È la mia dimensione. Di certo la città ha influenzato il mio modo di vedere l’arte. Lì sono nati grandi talenti, personalità geniali del cinema. È un “laboratorio” in costante fermento anche sul fronte musicale. Io stessa a 16 anni volevo fare la cantante.

Quindi se non avessi fatto l’attrice, saresti diventata una musicista?
Sognavo di fare musica. Cantare, suonare il violino e la chitarra era il mio progetto. Nel frattempo mi ero iscritta alla facoltà di lingue e traduzioni. Poi all’improvviso tutto è cambiato, sono stata scelta per fare un film!

Veloce come il vento

Veloce come il vento è stata la tua prima esperienza sul set. Che sensazioni hai provato?
È stato emozionante e spaventoso. Matteo Rovere è stato molto premuroso con me. Mi ha permesso di trascorre dieci giorni fianco a fianco con Stefano Accorsi per familiarizzare e rendere più realistico il legame che avevamo nel film. Ricordo però che la primissima scena che ho girato nella mia vita l’ho affrontata da sola. In quella sequenza la mia Giulia era molto in ansia per una gara. Quando Matteo ha dato lo stop alle riprese, era entusiasta. Avevo reso perfettamente quello stato d’animo, ma c’era poca interpretazione. Ero io ad essere davvero agitata. Oggi sono meno incosciente e più consapevole della presenza della macchina da presa. Con il tempo ho imparato a gestire queste emozioni ma la tensione resta.

Come scegli i personaggi che interpreti soprattutto quando si tratta di protagoniste complesse come quella di Youtopia?
Confesso che lavorare sul set di Youtopia è stata la sfida più grande per me. Era la storia di una ragazza che vive in una dimensione tutta sua, una outsider, che affronta una situazione drammatica. E poi mi sono dovuta mettere a nudo, un’esperienza complessa. Sentivo il peso delle aspettative perché dovevo dimostrare che non ero solo stata fortunata ad essere stata scelta per Veloce come il vento, ma che volevo veramente dedicarmi alla recitazione. In generale mi piace mettermi alla prova, interpretando ragazze che vengono percepite come “fuori dai canoni” ma sono autentiche, vere e capaci di comunicare con il pubblico.

Oggi sei un’attrice affermata e di successo, ma c’è un film che vorresti interpretare? Anche tra i grandi cult?
Mi chiamo Matilda perché i miei genitori hanno adorato Léon, il film cult di Luc Besson interpretato da Jean Reno e Natalie Portman. Credo che mi piacerebbe interpretare un film come quello oppure un cinecomic. Marvel o DC non importa perché amo tutti i fumetti. Una passione che mi ha trasmesso mio padre.

Quindi vorresti avere un carriera internazionale?
Mi piace quello che sto realizzando in Italia, ma devo ammettere che essere stata scelta come Shooting Star al Festival di Berlino 2018 è stata un’ottima opportunità. Ho dei progetti che potrebbero portami in giro per il mondo. Deve ancora essere tutto definito perciò incrociate le dita per me!