Yle Vianello: «Ne La Chimera interpreto l’amore impossibile del protagonista»

Ospite della 24esima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce l’attrice Yle Vianello, tra le interpreti del nuovo film di Alice Rohrwacher

0

Aveva 12 anni quando fu scelta come protagonista di Corpo Celeste, il primo lungometraggio di Alice Rohrwacher: Yle Vianello, oggi 24enne, dopo quella primissima esperienza nella recitazione, torna a essere diretta dalla regista nel film La Chimera, in concorso all’ultima edizione del Festival di Cannes e in uscita il 23 novembre con 01 Distribution, che l’attrice ha presentato alla 24esima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce.

«Ne La Chimera interpreto Beniamina, l’amore impossibile del protagonista, rappresenta ‘l’altro mondo’, ‘l’altra parte’, quello che cerchi quando vuoi andare oltre il reale. È un personaggio mistico”.

Ambientato negli anni ’80 nel mondo clandestino dei “tombaroli”, il film racconta di un giovane archeologo inglese, Arthur (Josh O’Connor), coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Di ritorno in una piccola città sul mar Tirreno, Arthur ritrova la sua sciagurata banda di tombaroli, ladri di corredi etruschi e di meraviglie archeologiche. Arthur ha un dono che mette al servizio della banda: sente il vuoto. Il vuoto della terra nella quale si trovano le vestigia di un mondo passato. Lo stesso vuoto che ha lasciato in lui il ricordo del suo amore perduto, Beniamina.

LEGGI ANCHE: La recensione de La Chimera di Alice Rohrwacher

L’attrice di origini trevigiane ha parlato della sua esperienza sui set di Alice Rohrwacher come “un laboratorio nel cinema d’autore. Quando ho girato Corpo Celeste la cosa che coinvolgeva tutti era vedere Alice emozionarsi mentre lavorava. A me emozionava invece il rapporto con la troupe, come riescono a comunicare senza parole, questo crea molta magia. Alice il film lo ‘vede’, lo ‘sente’, quindi quando ti dirige cambia molto come persona rispetto a come è normalmente».

Nell’ultimo anno l’abbiamo vista nell’intenso film di Laura Luchetti La bella estate, al fianco di Deva Cassel, e ne L’anno dell’uovo di Claudio Casale, presentato a Venezia 80, ambientato in una misteriosa comune, ruoli diversi che lei sceglie “lasciandosi trasportare dalle sensazioni”. Traguardi importanti per una ragazza vissuta in un eco villaggio, a Bigolino, frazione di Valdobbiadene: “Dopo quel vivere isolato sulle montagne, grazie ad Alice che veniva spesso sugli Appennini e che mi fece un provino per Corpo Celeste ho iniziato a pensare a questo lavoro e solo da poco lo vivo seriamente”.

LEGGI ANCHE: La bella estate, il trailer del film ispirato all’omonimo romanzo di Cesare Pavese