ASPETTANDO EURO 2016: “IL MALEDETTO UNITED”

0

Il maledetto United, basato sull’omonimo romanzo di David Peace, racconta i quarantaquattro giorni da allenatore di Brian Clough sulla panchina dell’odiato Leeds United. Dopo aver vinto il campionato inglese nel 1973 con gli underdogs del Derby County (qualcosa di simile lo ha fatto Claudio Ranieri con il Leicester quest’anno) insieme al fidato vice Peter Thomas Taylor, Clough viene ingaggiato senza Taylor dal Leeds, squadra nota in tutto il Paese per essere dai giocatori più arroganti e scorretti d’Inghilterra. Nonostante la sua forte antipatia nei confronti della maglia e della dirigenza del club, Clough accetta la sfida per orgoglio e smania di vittorie. La sua permanenza su quella panchina durerà, appunto, poco meno di un mese e mezzo.

Al centro de Il maledetto United prevale indubbiamente la caratterizzazione del personaggio di Clough: ambizioso, spavaldo, un po’ sbruffone, ma senz’altro brillante e carismatico. Risulta evidente la descrizione di un uomo che vive per il calcio e per il lavoro di allenatore: il film è ambientato quasi esclusivamente negli spogliatoi e nei campi di allenamento, al limite nelle stanze d’ufficio di presidenti e dirigenti. Calcio parlato più che giocato. Degno di altrettanta attenzione è il personaggio dell’assistente Taylor, quasi agli antipodi del carattere di Clough: quanto è sopra le righe quest’ultimo, tanto umile e allergico alla luce dei riflettori è il primo. Il regista Tom Hooper (sì, il premio Oscar de Il discorso del re) si concentra in modo particolare sul loro rapporto, evidenziando i momenti di più forte condivisione e quelli di crisi. Bellissima la scena finale, dove Clough, appena ingaggiato dal Nottingham Forest e ancora bruciato dalla delusione con il Leeds, si inginocchia per supplicare Taylor di tornare a lavorare con lui: soltanto in questa occasione, il protagonista rivela tutta la sua vulnerabilità, nascosta dietro a pose e ad atteggiamenti particolarmente audaci. Insieme, i due vinceranno con il Forest un campionato e due Coppe dei Campioni.

Per chi scrive, si tratta del miglior film di sempre sul calcio: romantico ma reale, credibile, autentico. Brian Clough è una specie di José Mourinho ante-litteram: un uomo pieno di ambizione e di se stesso, ma con imprevedibili slanci di grande umanità. Il merito del risultato finale è soprattutto dei due magnifici attori protagonisti del film, Michael Sheen e Timothy Spall, non a caso tra gli interpreti britannici teatrali e cinematografici più richiesti e osannati di questo inizio millennio.