CHIEDI CHI ERA VILMOS

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Ho questo caro amico, uno dei grandi consiglieri del cinema – amico personale di Clint Eastwood, Quentin Tarantino e Jane Campion – su cui hanno girato Man of Cinema, un documentario francese (dopo quello americano di Todd MacCarthy) anche lui selezionato a Cannes Classics: si chiama Pierre Rissient, viene a Cannes da più di cinquant’anni, e per la prima volta quest’anno non è potuto venire perchè è in ospedale. Lui mi spiegava che Cannes non è piu’ come una volta quando si poteva camminare di giorno a chiaccherare con Robert Redford o Jack Nicholson a piedi sulla Croisette senza essere assalito dal pubblico. Forse non ci crederete ma ieri sera andando alla mia seconda serata chic, quella del Film Français al Carlton, ho incrociato Harvey Weinstein che camminava tranquillamente. «Harvey chi?», chiede mia moglie. Il produttore star di Tarantino, Soderbergh, Scorsese, Gus Van Sant, si dice che ha vinto sessanta Oscar. Ho capito, non è George Clooney.

Ma lui può regalarsi in un film George Clooney, se vuole. Cosa rappresenta Cannes per la memoria di Vilmos Zsigmond, il direttore della fotografia su cui è centrato il mio Close encounters with Vilmos Zsigmond e nella foto qui a fianco con me? Essendo Cannes per qualche giorno il centro della festa del cinema mondiale, far vedere il mio film qui è il miglior omaggio che si può rendere a un grande artista come lui, sperando ci sarà un po’ di gente in sala perchè ci sono altri cinque film nello stesso momento! Perché il pubblico è quello che vive di cinema, quello che fa cinema, che sogna di cinema tutto l’anno e che si nutre dei film degli altri come ispirazione. Cos’è Cannes quindi? Non è solo il miglior museo d’arte moderna del cinema ma anche la più bella cineteca del mondo durante il Festival, complimenti a Thierry Frémaux. Vilmos questa sera sarà con noi e rivivrà sullo schermo il tempo della durata film. Ne sono fiero e tanto felice per tutto quello che ha rappresentato all’interno della scena cinematografica mondiale.