CLAUDIA POTENZA, LA NOSTRA INTERVISTA SOCIAL PER CIAK IN MOSTRA

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Dopo Milena Mancini nella redazione di Ciak in Mostra è venuta a farci visita l’attrice Claudia Potenza, qui a Venezia per Monte, il primo film italiano – girato in Italia con attori italiani – del regista iraniano Amir Naderi, presentato fuori concorso.

MONTE Il film doveva essere girato due anni prima, poi per problemi produttivi è stato ritardato. Io sono stata contattata dopo che Andrea (Sartoretti, co-protagonista del film n.d.r) era già stato scelto. Con il regista c’è stato un solo incontro in cui ci siamo un po’ “annusati” e lui ha dichiarato: «Tu sei giusta per i miei film». Non sapevo bene cosa volesse dire, sono uscita dall’incontro un po’ stralunata. Poi sono stata contattata il giorno dopo Ferragosto e mi è stato detto di andare sul set una settimana dopo, per fare prove costume e rivedermi con il regista. Siamo stati in montagna per due mesi circa, senza mai tornare. La bellezza di questo film è stata anche l’imprevedibilità. A volte non sapevamo nemmeno cosa saremmo andati a fare da lì a venti minuti. Eravamo costantemente in preda al meteo, non potevamo girare se c’era poco sole, poi c’è stata la neve, insomma è stato complicato, ma anche bello.

IL FESTIVAL Il film ieri è stato accolto molto bene. Amir (Naderi, il regista n.d.r.) è molto amato. Chi lo apprezza lo ama profondamente, non si può vivere il suo cinema a metà. Non si può dire che non sia un bravo regista, certo può essere complicato. Ricordiamoci che il suo cinema è studiato all’università, ha invertito una corrente, fa parte della corrente che tra gli anni ’70 e ’80 ha cambiato il cinema iraniano. I ragazzi giovani che studiano regia mi fermano per strada, illuminati dall’idea che io abbia preso parte ad un suo film. È stata una sensazione pazzesca. Io nella mia giovane carriera non mi posso lamentare, ho fatto cose diverse anche con registi importanti. Ma questa è stata una cosa diversa, anche un’esperienza di vita. Per me ci sarà un pre e post Amir Naderi. Per il resto mi sarebbe piaciuto vedere Jackie, ma l’unico che riuscirò a vedere, con tutto il cuore, è Tommaso di Kim Rossi Stuart.

IL CORTO A Venezia ho presentato anche il corto Per Sempre, diretto da Paolo Genovese, che tratta un tema molto importante come l’affido. Paolo è adorabile. Io lo conoscevo nella vita privata, ma non lavorativamente, mi piace molto la naturalezza con cui gestisce i rapporti e il suo lavoro, è molto delicato nel darti indicazioni, si muove verso di te, è stato molto costruttivo. Vedere il corto qui a Venezia è stato emozionante, il pretesto di raccontare le amiche, i vestiti, le condivisioni, per poi arrivare a scoprire che il tanto atteso appuntamento è con un bambino in affido è molto toccante. Sono stati due giorni di lavoro ma stanno già portando molte soddisfazioni.

L’ATTRICE E IL REGISTA La mia attrice preferita è senza dubbio Monica Vitti, ho visto tutti i suoi film, tutto quello che faceva era oro e non era mai scontata, in nulla. Regista italiano con cui mi piacerebbe lavorare è senza subbio Paolo Genovese, con cui vorrei collaborare in un lungometraggio. Poi Garrone, che ammiro da sempre, molto prima che diventasse popolare. E anche Daniele Lucchetti.

I SOCIAL Preferisco Instagram, non tanto per postare le mie foto, ma per vedere quelle degli altri; mi diverto a sbirciare i profili di chi ha migliaia e migliaia di follower ma anche vedere foto di viaggi e scoprire mete lontane. Con Facebook ho un rapporto più difficile, soprattutto mi snervano le persone che postano in continuazione e che devono avere un’opinione su tutto. Io ho un po’ di difficoltà nel postare cose mie, ieri per postare una foto ho impiegato quasi un’ora, non perché sono timida, forse perché sono un po’ insicura, ma soprattutto ho paura di essere troppo autoreferenziale.