Glenn Close, con la figlia in “The Wife”: «Le donne devono far sentire la propria voce»

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Quando apprende di aver vinto il premio Nobel per la letteratura, Joe Castelman si prepara insieme alla moglie Joan a vivere i giorni più emozionanti della sua vita. A Stoccolma lo scrittore viene celebrato per il suo talento e il suo carisma, e a ogni omaggio gli occhi della donna che gli è stata a fianco per tanti anni brillano di una strana luce, per poi oscurarsi misteriosamente. Joe non perde occasione per ricordare pubblicamente quanto sua moglie sia importante per il suo lavoro. È la sua musa, la sua coscienza, l’amore della sua vita. Quello che l’uomo non può confessare è che Joan è anche la vera autrice dei suoi libri. All’Università lei aveva scoperto di avere un gran talento per la scrittura, ma erano anni in cui nessuno era interessato a pubblicare romanzi di donne, e tanto meno a leggerli. A Joan non restava dunque che affidare al mediocre marito la paternità delle sue opere. L’inganno va avanti da decenni, ma il prestigioso riconoscimento apre delle crepe profonde nel rapporto di questa coppia legata da un imbarazzante segreto. E Joan, stanca di rimanere nell’ombra, vuole finalmente riprendersi tutto quello a cui ha rinunciato per anni.

Annie Starke coi genitori Glenn Close e il produttore John H. Starke (dal profilo instagram di Annie Starke)

Peccato che The Wife, diretto da Bjorn Runge a partire dal romanzo di Meg Wolizer, non concorrerà agli Oscar quest’anno, perché Glenn Close avrebbe senza dubbio ottenuto la sua settima candidatura. L’attrice ha accompagnato il film alla 13 esima edizione del Festival di Zurigo insieme alla figlia Annie Starke, che veste i panni della giovane Joan. Madre e figlia dunque interpretano lo stesso personaggio in due diverse fasi della sua vita, ma sul set non si sono mai incontrate. “Non sarebbe stata una buona idea la mia presenza durante le scene girate da Annie – dice la Close – perché avrei finito per interferire con la sua idea del personaggio”. “D’altra parte chi vorrebbe la propria madre tra i piedi mentre lavora?”, aggiunge Anne.

“Ancora oggi – dice ancora la Close, che ha recitato al fianco di Jonathan Pryce e Max Irons – gli uomini hanno il controllo in molti ambiti professionali e le donne possono scegliere se vivere attraverso i propri compagni oppure cercare la propria voce, il che mi sembra una cosa buona per l’umanità intera. Il film mi ha permesso di esplorare territori nuovi, mi ha emozionato questa donna fotografata in un momento cruciale della sua vita”. “Quando ho letto la sceneggiatura – continua – mi chiedevo perché Joan non lasciasse il marito. Ma poi ho capito il suo comportamento di questo personaggio complesso e contraddittorio, che ha represso la rabbia per troppo tempo ed è restata al fianco di un uomo per tanti anni. Troverà il modo per raccontare la sua storia e riprendere in mano la sua vita”.

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