“I FIGLI DELLA NOTTE” E “SLAM – TUTTO PER UNA RAGAZZA”: IL CINEMA DEI GIOVANI CHE CRESCONO TROPPO IN FRETTA

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Sedici anni, una grande passione per lo skateboard… e un figlio. È la storia di Samuele (Ludovico Tersigni), il protagonista di Slam – Tutto per una ragazza, il nuovo film di Andrea Molaioli (La ragazza del lago, Il gioiellino) tratto dal romanzo di Nick Hornby. Molaioli si è tuffato nel mondo degli adolescenti e degli skaters per raccontare la vita di un sedicenne costretto a crescere troppo in fretta. Sam infatti passa le sue giornate con gli amici tra salti, evoluzioni e cadute, e coltiva un’amicizia tutta immaginaria con il suo eroe, Tony Hawk, il più grande skater di tutti i tempi. Sam vorrebbe andare all’università, viaggiare, magari vivere in California. Vorrebbe soprattutto essere il primo della sua famiglia a non inciampare nell’errore di diventare genitore a sedici anni, come è capitato a sua mamma e a sua nonna. È però difficile sfuggire al singolare destino della sua famiglia specie quando incontra Alice e s’innamora di lei.

Slam – Tutto per una ragazza sarà presentato in anteprima al Torino Film Festival, e non sarà l’unico titoli italiano a raccontare di ragazzi costretti a responsabilità che non vorrebbero ancora avere. Accade anche i protagonisti di I figli della notte, l’esordio alla regia di Andrea De Sica, 35 anni, nipote di Vittorio e figlio del musicista Manuel, unico film italiano in concorso a Torino.

Guardate in alto la prima clip del film!

Il film, girato interamente in Alto Adige, racconta di Giulio (Vincenzo Crea), un 17enne di buona famiglia che si ritrova catapultato nell’incubo della solitudine e della rigida disciplina di un collegio per rampolli dell’alta società dove vengono formati i “dirigenti del futuro”: internet imbavagliato, telefono concesso per mezz’ora al giorno, ma quel che è peggio violenze e minacce dai ragazzi più “anziani”, nell’apparente accondiscendenza degli adulti. Giulio riesce a sopravvivere grazie all’amicizia con Edoardo (Ludovico Succio), un altro ospite del collegio. I due ragazzi diventano inseparabili e iniziano ad architettare fughe notturne dalla scuola-prigione, verso un luogo proibito nel cuore del bosco, dove conoscono la giovane prostituta Elena (Yuliia Sobol). Ma la trasgressione fa parte dell’offerta formativa, il collegio sa tutto del locale e delle uscite notturne, gli educatori, tra cui Mathias (Fabrizio Rongione), vigilano costantemente, restando nell’ombra…

«L’idea del film è legata ai miei anni del liceo e ad alcune persone che hanno segnato la mia vita», ha dichiarato il regista. «Questi incontri sono stati la spinta per provare a raccontare un universo giovanile che mi sembrava poco esplorato. La situazione estrema di un collegio è la chiave che ho scelto per confrontarmi con uno dei sentimenti più forti che un adolescente possa sperimentare: l’abbandono. Ho immaginato una favola nera: una storia di formazione o meglio di ‘deformazione’. I sentimenti più profondi dei protagonisti mi hanno portato nel mondo dei sogni, degli incubi, utilizzando le suggestioni dell’horror come genere che affronta aspetti della mente umana altrimenti intraducibili per immagini»