“MIAMI BEACH”, I VANZINA TORNANO IN AMERICA

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Con Miami Beach, Carlo ed Enrico Vanzina incontrano per la settima volta l’America. O meglio quell’immagine dell’America costruita a misura del teatrino dei personaggi “vanziniani” ormai in scena dal 1976 (anno di Luna di miele in tre) a oggi. La differenza semmai è che se in precedenza a trasvolare l’Atlantico erano le maschere consolidate di un’Italia già ex rampante, quella dei ’90 e del 2000 (Calà, De Sica, Boldi, Frassica, Fassari, Ferrini e poi Salemme, Ricky Memphis, Ambra Angiolini), in questo caso è quasi una truppa di giovani speranze (più caratteristi di lungo corso) a rivangare l’immaginario a stelle e strisce formato spaghetti, con la neanche tanto celata speranza di riformare un nuovo team vincente di caratteri, volti, tic e tormentoni.

Ma perché proprio Miami? I Vanzina rispondono così: “Miami sta diventando una meta molto italiana. Partendo da questa idea, abbiamo deciso di raccontarla attraverso gli occhi degli italiani”. E che l’intuizione sia giusta, cioè che la metropoli dalle mille spiagge e dalle mille feste notturne sia in cima ai desideri vacanzieri di molti compatrioti, lo confermano del resto svariati indizi (tanto per dire: recentemente è stato ripreso e pubblicato un twitter di Bobo Vieri che si lamenta perché Alitalia non ha mai istituito un volo diretto Milano-Miami!)

Ma di che parla il film? Miami Beach è un intreccio di tre storie marchiato da quel tocco di déjà vu che sta tra il conforto del comprato sicuro e il timore di un rischio eccessivo con toppata conseguente.

1) Una ragazzina ancora minorenne fugge dal padre per andare in Florida a un megafestival col meglio dei d.j. del mondo.

2) Il padre preoccupatissimo, lanciatosi sulle sue tracce da Roma, si imbatte in uno studente italiano, simpatico sì ma anche fancazzista e millantatore con il quale instaurerà un curioso rapporto quasi paterno.

3) Per la stessa università americana partono il romano Luca e la milanese Valentina, accompagnati rispettivamente da padre Giovanni e da madre Olivia. Inutile dire che mentre i ragazzi simpatizzeranno sino alla love story, i genitori si detesteranno sino a…

Il team degli interpreti comprende tre i più noti Ricky Memphis, Max Tortora, Paola Minaccioni, Emanuele Propizio. Come si arguisce, l’atmosfera è quella della commedia senza pretese conclamate se non quella di divertire, con la morale familista e moderata (siamo pur sempre nel mondo dei Vanzina)  acclusa.

Ma quali sono gli altri 6 film della premiata ditta con location negli States?

Il primo è il leggendario Vacanze in America (1984) con un gruppo di studenti (tra cui il romanista Claudio Amendola e il fuori corso Jerry Calà) guidati da don Buro (un memorabile Christian De Sica) a scatenarsi tra Las Vegas e la Death Valley.

Segue Miliardi (1991), soap-drama (esiste anche una versione tv) sulle lotte intestine della famiglia Ferretti per impossessarsi delel ricchezze del capofamiglia in coma, con cast internazionale ricco di Carol Alt, Lauren Hutton, Billy Zane e Donald Pleasence.

Altra commedia incisa nella memoria popolare è Sognando la California (1992) con quattro “reduci” della goliardia bolognese (Boldi, Fassari, Ferrini e Frassica) che decidono di rinverdire i sogni del passato realizzando il loro lontano progetto: attraversare l’America coast to coast.

A spasso nel tempo (1996) scaglia il duo Boldi e DeSica, conosciutisi e scontratisi a Los Angeles, qua e là in vari episodi tra passato e futuro, sfruttando il più canonico degli espedienti comici.

In Olé (2006) San Francisco è soltanto toccato “en passant”, essendo i professori rivali in amore Boldi (per la prima volta senza De Sica) e Salemme (oggetto del contendere la professoressa Daryl Hannah!) più che altro in gita scolastica in Spagna.

Infine Mai stati uniti (bel titolo) del 2013 con 5 spaesati e improvvisati compagni di viaggio (tra cui Memphis, Salemme e Ambra Angiolini) tra il Monte Rushmore e il Grand Canyon.