QUENTIN TARANTINO HA NUOVO E MISTERIOSO PROGETTO

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quentin tarantino rick dalton

È un fatto ormai noto che le dichiarazioni di Quentin Tarantino in merito ai suoi nuovi lavori vadano sempre prese con le pinze, ma quello che ha rivelato durante una masterclass incentrata sui cambiamenti del cinema americano nel 1970 al Lumiere Festival  a Lione potrebbe rivelarsi un progetto ambizioso ed intrigante. Il regista di The Hateful Eight infatti potrebbe dirigere il suo primo documentario. Sono quattro anni che Tarantino fa ricerche approfondite su questo fatidico anno, punto di svolta nel panorama cinematografico. Cosa farà di tutto il materiale accumulato? «Scriverò un libro? Forse. Sarà un podcast in 6 parti? Forse. Un docu-film? Probabilmente. Sto cercando di capirlo» ha dichiarato Quentin. Un «work in progress» insomma, come lo ha definito lo stesso regista presentando per la prima volta il progetto in pubblico.

«Nel 1970 la Nuova Hollywood era la sola Hollywood, e tutto quello che anche solo lontanamente richiamasse il vecchio sistema era morto già al principio. Nel 1970, a soli 7 anni, i miei genitori mi portavano a vedere qualsiasi tipo di film. E ora quando vado in biblioteca a leggere i vecchi quotidiani, mi rendo conto ogni volta di più che la Nuova Hollywood aveva vinto la rivoluzione, ma non era chiaro se sarebbe stata in grado si sopravvivere o no. Il Cinema era cambiato così drasticamente che Hollywood si era alienata il pubblico delle famiglie» ha spiegato il regista alla platea, ammettendo anche di aver scoperto quanto «il cinema della New Hollywood dal 1970 al 1976 fosse molto più fragile di quello che pensavo. L’esperimento avrebbe potuto morire nel 1970».

Tarantino è rimasto affascinato dalle promesse del cinema di quell’anno: «Era come se ci si chiedesse continuamente se Hollywood sarebbe stata capace di gestire tutta questa nuova libertà, se il pubblico sarebbe stato in grado. I registi potevano adattare qualsiasi libro, girare qualsiasi cosa. Non c’erano restrizioni, e forse era insostenibile». In conclusione il visionario regista ha detto al pubblico francese: «Se il soggetto ti intriga e ti fa tuffare a capofitto come è successo a me, credo che troverai molti film interessanti. Non si deve rimanere impigliati nelle classifiche del bello e cattivo, perché la cosa importante è che siano interessanti. L’idea è di entrare in questi film e lasciarsi trasportare, lasciarsi guidare dai registi».