Sms al cinema: in Cina sono proiettati sul film

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di Marco Consoli

Siete avvolti nel buio della sala, mentre sullo schermo si sta svolgendo la scena chiave di un thriller, e all’improvviso alla vostra sinistra una luce intensa vi distrae: il vostro vicino di poltroncina ha acceso lo smartphone per inviare un sms o chattare via whatsapp.

Il gesto è maleducato, e fastidioso perché in grado di spezzare l’incantesimo dell’immersione in una storia, ma sta prendendo sempre più piede tra giovani e giovanissimi, che considerano un fatto normale commentare con gli amici al telefono quello che stanno guardando. Tanto che in Cina iniziano ad essere organizzate proiezioni ad hoc in cui gli spettatori possono inviare Sms che scorrono sullo schermo, con battute o commenti visibili così a tutti gli spettatori. Per ora i film selezionati sono soltanto quelli destinati al pubblico di ragazzi, come il cartoon The Legend of Qin, o la saga di Tiny Times, commedia adolescenziale su quattro amiche, e i gestori dei cinema ci tengono a fare sapere che nulla del genere potrebbe mai accadere con un’opera d’autore.

Nonostante molti in Cina credano che si tratti di una strategia per attirare certe fasce di pubblico, magari anche per una seconda o terza visione dedicata allo scambio di idee, quando già si è visto il film e si conosce la trama, o per vincere la pirateria con la scusa della “visione social”, resta da chiedersi cosa ne penseranno i registi, che vedranno le immagini dei propri film inondate da commenti anche sciocchi in grado di distrarre la platea dalle emozioni che la pellicola vorrebbe suscitare.