Andrea Arcangeli giurato al Figari Short Film Fest: «ho bisogno di abbracciare tutto quello che il cinema può dare»

L'attore, a breve in sala con il film Come pecore in mezzo ai lupi, racconta la sua esperienza come giurato e il suo futuro nel cinema

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Andrea Arcangeli

Non riesco mai a trovare un ruolo semplice”, scherza Andrea Arcangeli, classe 1993, mentre è impegnato alla 13esima edizione del Figari International Short Film Fest come giurato, al fianco di Michela Giraud e Matteo Martari, per valutare i 40 cortometraggio in concorso. Una carriera da attore cominciata nella serialità televisiva e proseguita poi anche nel cinema con ruoli sempre più importanti e profondamente diversi in produzioni anche straniere. Interprete di figure complesse, spesso riferite a personaggi realmente esistiti, ora Andrea Arcangeli volge lo sguardo anche ad un altro tipo di professionalità nel cinema, forse, quella di regista.

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Andrea Arcangeli si concede una pausa dai set al Figari Short Film Fest, dove in qualità di giurato racconta di sentire tutta la responsabilità di dover giudicare il lavoro dei colleghi nei cortometraggi in concorso, ma è per lui anche un momento per riflettere sul suo lavoro.

Andrea Arcangeli, Figari Short Film Fest

Il bello dei personaggi da lui interpretati negli ultimi anni, dice, è proprio la differenza profonda che c’è tra uno e l’altro. Andrea Arcageli è stato un giovane fondatore di una start up di social network nel film del 2017 diretto da Alessandro D’Alatri, The Start Up appunto, nel 2021 ha vestito i panni di Roberto Baggio nel film Netflix Il Divin Codino, per poi diventare il bandito sardo Bastiano Tansu ne Il muto di Gallura di Matteo Fresi. Tanti i suoi ruoli anche in serie Tv di successo tra cui Romulus e la statunitense Trust diretta da Danny Boyle.

Andrea Arcangeli ama mettersi alla prova sotto ogni aspetto del proprio lavoro. Dal 13 luglio tornerà in sala al fianco di Isabela Ragonese in Come pecore in mezzo ai lupi, film per cui ha dovuto perdere 15 kili per interpretare un personaggio dalle fattezze più scavate e provate, mentre ha da poco terminato le riprese di Casi El Paraíso di Edgar San Juan, produzione italo messicana che ha richiesto lo sforzo di essere girato in tre lingue diverse.

Tutti ruoli non semplici, ma alla fine “se mi guardo indietro – dice Arcangeli – questa è la cosa di cui vado più orgoglioso e che mi tiene in vita”. Ma ora coltiva anche un sogno nuovo, quello di esplorare nel cinema una diversa professionalità rispetto alla recitazione. “È ancora tutto in costruzione nella mia mente – sottolinea l’attore – però ho capito che il mio futuro è nel cinema e ho bisogno di abbracciare tutto quello che i cinema può darmi”.

Guarda qui la video intervista ad Andrea Arcangeli dal Figari Short Film Fest