Cillian Murphy e Margot Robbie a confronto tra Barbenheimer, sequel e studio dei personaggi

Il resoconto della prima puntata di Actors on Actors con Cillian Murphy e Margot Robbie che parlano di Barbie e Oppenheimer

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Non poteva che cominciare con loro, Cillian Murphy e Margot Robbie, l’Actors on Actors 2023 di Variety, il celebre talk show che mette a confronto alcune coppie di attori (le più influenti dell’anno) in un’intima chiacchierata a tu per tu. Ad aprire il primo episodio, visibile per intero su Youtube al link che trovate in calce, sono stati i protagonisti di Barbie e Oppenheimer, due dei film più visti e apprezzati della stagione, nonché creatori del fenomeno Barbenheimer, sul quale Murphy e Robbie hanno riflettuto, insieme a tanto altro.

Un successo (im)prevedibile

«Ero certa al 90% che Barbie sarebbe stato un enorme successo, mentre il 10% dentro di me pensava: “potrebbe andare malissimo”» ha raccontato Margot Robbie. «Ovviamente non potevo sapere che sarebbe diventato il fenomeno culturale che poi è diventato». Merito anche di Greta Gerwig, sottolinea: «Se non ci fosse stata Greta, sarebbe stato un disastro assoluto. Non le avrei mai permesso di dire di no. Circa sei anni fa abbiamo ottenuto la proprietà di Barbie portandola dalla Sony alla Warner Bros, poi abbiamo ottenuto la benedizione della Mattel e quando è successo abbiamo cercato subito Greta».

L’uscita combaciata e il Barbenheimer

D’altro canto, nessuno si immaginava che un film sulla bomba atomica potesse raggiungere tutto quel successo. «Nessuno di noi lo poteva pensare – afferma Murphy -. Christopher Nolan ha sempre voluto che il film uscisse in estate come un grande film di richiamo. È sempre stato il suo piano. E poi lui ha questa sorta di superstizione sulla data, il 21 luglio. Tutti i suoi film escono quel giorno». «È una buona data. Anche noi abbiamo scelto quel giorno!» lo stuzzica Robbie, raccontando di come inizialmente ci siano stati dei piccoli attriti a livello di produzione sull’uscita combaciata dei due film: «Uno dei vostri produttori, Chuck Roven, che conoscevo perché avevamo lavorato insieme per altri progetti, mi ha chiamata per chiedermi di spostare la data. Gli dissi che non lo avremmo fatto. “Non sposteremo la data. Se avete paura di confrontarvi con noi, allora spostatela voi la data!“. E lui: “Noi non la spostiamo” E io: “E noi non ci muoviamo!”. Penso che alla fine sia stata un’accoppiata davvero fantastica».

 

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E il pubblico si è trovato d’accordo creando il fenomeno Barbenheimer: «Quando ho letto che in tantissimi avrebbero visto prima prima ‘Oppenheimer’ e poi ‘Barbie’ o viceversa, ho pensato: “Vedi? Alla gente piace tutto”. La gente è strana» ha detto ridendo Robbie, prima di aggiungere. «Credo che tutti fossero anche molto eccitati nel vedere i nuovi film di Chris Nolan e Greta Gerwig. Averli contemporaneamente è stato entusiasmante».

Come si diventa Robert Oppenheimer

Alla sua sesta collaborazione con Chris Nolan, Cillian Murphy parla così del suo rapporto con il regista inglese e di come si è preparato per Oppenheimer. «Lavoriamo insieme da 20 anni ma è la prima volta che interpreto un vero ruolo da protagonista in un suo film. Ho sempre avuto ruoli di supporto. Per Oppenheimer, è stata Emma Thomas, sua moglie (e produttrice) a chiamarmi, perché Chris non ha il telefono. Quando me lo ha passato, lui mi ha semplicemente detto, col suo modo molto sobrio e britannico: “Sto facendo un film su Oppenheimer e vorrei che tu interpretassi la parte”. Avevo appena finito un film, non stavo facendo nulla. Mi resi subito conto che era diverso dagli altri lavori che avevo fatto con lui. Quando mi diede la sceneggiatura, era scritta in prima persona, cosa che non avevo mai letto prima. Era chiaro che voleva che fosse una narrazione veramente soggettiva».

Su quando conoscesse Robert Oppenheimer e su come si è preparato per la parte, Murphy racconta: «Conoscevo il livello base di Wikipedia. Sapevo dei test Trinity, del Progetto Manhattan e ovviamente di quello che è successo nel ’45. Ma non sapevo cosa fosse successo nel mentre o dopo». «Per preparami ho camminato tantissimo nel mio seminterrato, parlando da solo. Ho visto molte fotografie di lui, in piedi con la mano sul fianco. Era un uomo molto esile, ma stava sempre in piedi con un’angolazione molto sbarazzina. L’ho buttata tanto sulla fisicità. E poi Chris Nolan continuava a mandarmi foto di David Bowie ai tempi del Thin White Duke, con i suoi grandi pantaloni voluminosi».

Barbie 2, il sequel è possibile? Risponde Margot Robbie

Combattuta di fronte alla domanda posta da Murphy su un possibile sequel di Barbie, Robbie risponde: «Abbiamo messo tutto in quel film, ed venuto benissimo. Sono molto fiera del fatto che si tratta, come anche Oppenheimer, di una storia originale, non un sequel, spin-off o prequel, cosa molto rara al giorno d’oggi. Parte di me non vorrebbe farlo per questo, ma dall’altra parte farei di tutto per tornare sul set con Greta, Ryan e tutti gli altri, perché interpretare Barbie è una gioia immensa. Quindi non dico no».

 

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Guarda qui il video completo di Cillian Murphy e Margot Robbie