Da Ferie d’agosto a Un altro ferragosto, i personaggi di ieri e di oggi

Molino e Mazzalupi tornano a Ventotene, cosa è cambiato?

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Un altro ferragosto e Ferie d'agosto

L’idea era che tutti i personaggi dovessero confrontarsi col tema del tempo che passa” ha detto Paolo Virzì presentando il suo nuovo Un altro ferragosto, sequel del cult Ferie d’agosto, che arriva a quasi trent’anni da quel 1996. Un periodo molto lungo, nel quale in molti, a più riprese, avevano chiesto questo sequel al regista, che a lungo aveva rifiutato l’idea, soprattutto dopo la scomparsa di Ennio Fantastichini e di Piero Natoli (nel 2001). Che vengono ricordati in più scene del film in sala dal 7 marzo, ma che vediamo ‘sostituiti’ sullo schermo da altri componenti della famiglia Mazzalupi.

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La peculiarità del vecchio film, e anche di questocontinua Virzì, – è quella di raccontare due romanzi familiari che si incrociano solo in poche ma polemicissime circostanze: il romanzo dal tono tragicomico e disperato della famiglia Mazzalupi e quello dal tono dolente, malinconico, ironico e triste della famiglia Molino“.

Ma anche Silvio Orlando (nel film, proprio Sandro Molino) e altre due storiche interpreti dei due film, come Sabrina Ferilli e Laura Morante, hanno ricordato i loro personaggi, che oggi vediamo cambiati. Come le due famiglie protagoniste – di Mazzalupi e Molino, appunto – delle quali vi ricordiamo i componenti, anche in alcune infografiche utili a orientarsi nella visione di Un altro ferragosto.

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I Molino sono formati da due gruppi eterogenei: sono tendenzialmente di sinistra, ma c’è chi è scivolato verso nuovi movimenti e chi, in modo più ortodosso, è rimasto dentro a quello che fu il Grande Partito. Si tratta di un gruppo fortunatamente variegato e non così compatto. Lo stesso vale per i Mazzalupi: la loro matrice resta la stessa, non sono persone colte, sono imbevute di luoghi comuni, votano a destra più per ignoranza che per altro, ma anche al loro interno ci sono tante varianti” racconta Laura Morante. Che aggiunge: “Cecilia, il mio personaggio, è più o meno rimasta la stessa. Non è cresciuta, è una specie di Peter Pan donna, rimasta infantilmente egocentrica, impegnata in una perpetua questua di attenzione, di amore, di stima, che le sembra di non avere mai a sufficienza“.

“Due famiglie che devono fare i conti, dopo quasi trent’anni, con un mondo che cambia, oltre che con un’Italia che è cambiata – aggiunge Sabrina Ferilli. – Marisa è sempre quel personaggio lì. Come tutti gli altri, oggi ancora di più di allora, vive una strana malinconia, ma anche un’insoddisfazione che probabilmente deriva anche dal non avere più la possibilità di avere a che fare con cose più semplici da gestire e da capire. Una donna che nel suo piccolo, che pure è tanto, cerca sempre di essere felice“.

Il mio personaggio è alla fine dei suoi giorni“, anticipa Silvio Orlando, secondo il quale “i Molino sono totalmente legati al passato, a valori anche meravigliosi come quelli della Costituzione e dei diritti civili, ma è come se avessero una visione antica, che non trova il modo di affermarsi nell’Italia contemporanea, e quindi continuano a ripetere all’infinito i loro slogan, i loro modi di essere e di dire“, mentre “i Mazzalupi hanno in qualche modo trovato un loro modo di stare al mondo che nasconde ampiamente le loro tragedie, le amarezze, le frustrazioni e le infelicità di fondo“, che accomuna le due famiglie.

TUTTI I PERSONAGGI E I COMPONENTI DELLE FAMIGLIE MOLINO E MAZZALUPI  (E L’ACCENNO DEL REGISTA ALLA TRILOGIA) NELLA SECONDA PAGINA >>>