È morta l’attrice Irene Papas

La grande attrice greca è morta all'età di 96 anni. Ha lavorato con Elio Petri, Costa Gavras e John Landis

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Irene Papas

È morta a 96 anni la grande attrice greca Irene Papas. Nel corso della sua carriera ha lavorato con grandi cineasti in tutta Europa, molto anche in Italia in film che hanno fatto la storia del nostro cinema.

Nata a Chiliomodi il 3 settembre del 1926 come Irene Lelekou, aveva compiuto da poco 96 anni. Il cognome Papas è quello del primo marito, il regista Alkis Papas. Il mondo del cinema conobbe il talento di questa giovane e bellissima donna greca a Cannes nel 1952, dove andò come protagonista del film La città morta di Frixios Iliadis.

Da quel momento la sua fu una carriera in crescendo, notata immediatamente anche da Hollywood per il suo talento e la sua presenza scenica che bucava letteralmente lo schermo. Ma il paese che artisticamente la accolse con maggiore calore fu l’Italia, dove lavorò spesso, iniziando con una comparsata in Una di quelle, commedia politica di Aldo Fabrizi con un grande Totò.

Nel 1956 è il suo primo film americano, La legge del capestro di Robert Wise, al fianco di James Cagney, a cui sarebbe seguito cinque anni il grande successo commerciale di I cannoni di Navarone, film bellico di J. Lee Thompson con un ricco cast composto da Gregory Peck, David Niven, Richard Harris e Anthony Quinn.

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Con quest’ultimo avrebbe diviso la scena nel 1964 per Zorba il greco, uno dei molti film che l’attrice ha girato con il regista Michael Cacoyannis. Tra questi, nel 1971, una versione cinematografica de Le troiane di Euripide in cui recita al fianco di Katharine Hepburn, Vanessa Redgrave e Genevieve Bujold.

In Italia il film per cui Irene Papas viene maggiormente ricordata è A ciascuno il suo, trasposizione del romanzo di Leonardo Sciascia a opera di Elio Petri e con Gian Maria Volonté protagonista di una delle sue più intense interpretazioni. Ma nel nostro cinema ha lavorato anche con registi come Riccardo Freda, Umberto Lenzi, Lucio Fulci (Non si sevizia un paperino), Francesco Rosi (due volte, in Cristo si è fermato a Eboli e Cronaca di una morte annunciata, entrambi sempre con Volonté).

Ma per il pubblico italiano il suo momento di massima popolarità è certamente legato allo sceneggiato televisivo Odissea, diretto da Franco Rossi e ancora oggi una delle migliori produzioni RAI, come sforzo produttivo e come qualità, della storia del servizio pubblico. Papas interpretava Penelope, che tesseva la sua tela in attesa del suo Ulisse.

Era il 1968 e l’anno successivo si sarebbe trovata sul set di uno dei film più importanti di quegli anni, Z – L’orgia del potere, di Costa Gavras, al fianco di Yves Montand.

Nel 1985 è  stata una delle molte apparizioni straordinarie di quel gioiello di John Landis intitolato Tutto in una notte, e avrebbe in seguito (2001) anche recitato con Nicolas Cage e Penelope Cruz ne Il mandolino del Capitano Corelli.

Negli ultimi anni della sua carriera (Irene Papas si era ritirata dalle scene nel 2004) lavorò per tre volte con il maestro portoghese Manoel De Oliveira, a coronamento della sua dedizione alla professione di attrice, svolta sempre con intensità, professionalità e anche grande coerenza artistica e politica.