Ennio Morricone omaggiato al MoMa, Hans Zimmer: «Devo tutto a lui e a quando mi cantò Beethoven»

Il compositore tedesco inaugura la retrospettiva di New York dedicata a Morricone. "Grazie a lui ho capito quello che avrei voluto fare nella vita"

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Ha preso il via al MoMA di New York la grande retrospettiva dedicata a Ennio Morricone, organizzata da Cinecittà alla presenza dei figli Giovanni e Marco Morricone e dell’AD di Cinecittà Nicola Maccanico. Ad inaugurare l’omaggio, una proiezione (gremita) di Nuovo Cinema Paradiso nel Roy and Niuta Titus Theater accompagnata dall’intervento di Hans Zimmer, che ha condiviso con il pubblico alcuni ricordi legati al Maestro, scomparso nel 2020:

Il primo film che ho visto quando mi è stato permesso di andare al cinema per la prima volta – ed ero già grande – è stato “C’era una volta il West” di Sergio Leone. Sergio Leone mi perdonerà, ma quando sono uscito, mi sono detto: “è stata una cosa meravigliosa… e chissà di chi erano queste immagini che stavano a supporto di una musica così bella!”. 

Zimmer, considerato uno dei più importanti compositori della storia del cinema insieme a Morricone, ha raccontato di esser diventato quel che è grazie a lui:

«Il momento in cui ho capito veramente quello che sarei diventato e quello che avrei voluto fare nella mia vita è stato quando mi sono trovato con mia madre ed Ennio a Bonn, nella casa di Beethoven, piena di spartiti. Morricone ha iniziato a cantare Beethoven per me, tutto il pomeriggio. È stato un momento di svolta fondamentale per quello che poi sarei diventato. Da lì ho capito, osservando la sua etica lavorativa, il suo rigore, la sua precisione, la sua passione, che io avrei voluto diventare come lui.

Il motivo per cui sono diventato quello che sono è grazie al maestro Morricone, al fatto di aver visto quel film, “C’era una volta il West” e di aver passato quel pomeriggio insieme nella casa di Beethoven piena di spartiti originali, con lui che cantava per me la sua musica. Devo tutto a quell’incontro.

In ogni momento in cui è stato possibile, ci siamo visti e confrontati. Io ho imparato tantissimo da lui e ancora oggi continuo a imparare a trarre ispirazione dal suo lavoro».

Fino all’8 gennaio la retrospettiva presenterà oltre 39 film che abbracciano i quasi 60 anni di carriera di Morricone. Con più di 17 nuovi restauri digitali e stampe d’archivio in 35mm, il pubblico di tutto il mondo che giornalmente affolla il prestigioso Museum of Modern Art potrà fruire di una ricca selezione di film con le colonne sonore più famose di Morricone – tra cui la Trilogia dell’uomo senza nome (Per un pugno di dollariPer qualche dollaro in più, Il Buono, il brutto, il cattivo) e C’era una volta il West di Sergio Leone, La Cosa di John Carpenter, The Mission di Roland Joffé, Novecento di Bernardo Bertolucci, il premio Oscar The Hateful Eight di Quentin Tarantino –  accanto a titoli meno conosciuti (come Navajo Joe e Il grande silenzio di Sergio Corbucci, Il grande colpo di Sergio Sollima, Danger: Diabolik di Mario Bava, La tenda rossa di Mikhail Kalatozov).