Eo, Lorenzo Zurzolo e la sua esperienza nel film al fianco di un asino

Nel film di Jerzy Skolimowski, il giovane attore italiano recita al fianco dell’asino protagonista del racconto

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Lorenzo Zurzolo, Eo

Al Festival di Cannes 2022 ha vinto il Gran Premio della Giuria e ha segnato il ritorno del regista polacco Jerzy Skolimowski (Moonlighting, 1982, Essential Killing, 2010) sul grande schermo dopo sette anni, Eo sarà in sala dal 22 dicembre con Arthouse in collaborazione con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection. Il film, girato tra la Polonia e l’Italia, è ora candidato per la Polonia nella corsa alle nomination agli Oscar 2023.

Jerzy Skolimowski

A dispetto delle credenze popolari, gli asini – si sa – sono animali assai intelligenti e sensibili. Eo nel rileggere un classico di Robert Bresson, Au hasard Balthazar (1966), realizza il racconto di un viaggio attraverso lo sguardo di un asino, quasi entrando nella sua stessa testa. I pensieri, i ricordi e le emozioni dell’animale sono il cuore del narrazione e grazie ad essi Jerzy Skolimowski riesce ad offrire un ritratto dell’umanità stessa, con la sua insensata violenza, le sue contraddizioni, ma anche la sua sensibilità e tenerezza.

Sinossi

Eo è un asino grigio dagli occhi malinconici e uno spirito curioso, inizia la sua vita come artista circense prima di fuggire attraverso la campagna polacca e italiana in un viaggio segnato da assurdità e calore in egual misura. Il leggendario regista Jerzy Skolimowski dirige uno dei suoi film più liberi e visivamente inventivi, ponendo lo spettatore direttamente nel cuore e nella mente del protagonista a quattro zampe.

Eo

In Eo i dialoghi sono ridotti al minimo in favore di un linguaggio fatto di gesti, sguardi e azioni che favoriscono la narrazione dal punto di vista del dolce asino. Al suo fianco interagiscono attori internazionali come Mateusz Kosciukiewicz, Isabelle Huppert, Lorenzo Zurzolo, Sandra Drzymalska, Tomasz Organek.

Intervistato da CIAK al Torino Film Festival 40 Lorenzo Zurzolo, giovane attore italiano, che ha però già alle spalle una notevole esperienza tanto al cinema quanto in televisione, racconta l’esperienza poetica e umana di recitare in un racconto che vede protagonista un asino.

Eo offre diversi spunti di riflessione sull’uomo e sulla natura.

Il solo il fatto di girare questo film mi ha fatto tanto riflettere. Per un po’ sono stato vegetariano, mi ha sensibilizzato molto sul discorso della crudeltà dell’uomo. Ma in realtà il film ha molte letture, ognuno di noi può vedersi nei personaggi umani come anche nell’asino Eo, che, nonostante la sua purezza e la sua innocenza, viene trattato a volte con tenerezza a volte con crudeltà”.

Come si è preparato a recitare al fianco di un asino?

Con Skolimowski abbiamo parlato molto del rapporto del mio personaggio con il padre, con la madre che non c’è più e con la matrigna, interpretata da Isabelle Huppert. Questo mi ha aiutato ad arrivare preparato sul set. Le scene con l’asino non sempre sono state facili, ma è stato bello cercare di trovare un legame con lui e adattarsi a lui, abbiamo stretto un certo rapporto anche improvvisando. Alla fine, sembrava quasi che ci capissimo davvero. A volte mi faceva i dispetti, altre mi assecondava. In un certo senso mi sono sentito un po’ come lui. Tutti in fondo ci siamo sentiti a volte feriti, o impotenti o spettatori di cose atroci”.

Come è stato recitare con un’artista del calibro di Isabelle Huppert?

Isabelle Huppert

È  una professionista assoluta, è molto precisa. Io ero un po’ intimorito all’inizio, ma poi mi sono accorto che, nonostante la sua tecnica e la sua austerità, è una persona molto generosa e mi dava molti suggerimenti. È stata un’esperienza unica avere a che fare con lei e con un regista come Skolimowski”.

Guarda qui il trailer italiano di Eo