CIAK BIZARRO! TIMOTHY SPALL

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DI MARCELLO GAROFALO

Timothy Spall, attore britannico classe 1957, per anni, nonostante la sua indiscussa bravura, è stato relegato in parti collaterali, sia pure in film prestigiosi, diretti da registi quali Ken Russell, Clint Eastwood, Kenneth Branagh, Bernardo Bertolucci, Tim Burton, fino a quando lo scorso anno non ha ricevuto dall’amico Mike Leigh – che già lo aveva diretto in Segreti e bugie (1996), in Topsy-Turvy (1999) e in Tutto o niente (2001) –  il ruolo di una vita, ossia quello del pittore William Turner.

Turner, vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX  secolo, come ebbe a dire il critico d’arte John Ruskin, più di ogni altro  fu “il pittore capace di rappresentare gli umori della natura”, concentrandosi spesso sui giochi di luce riflessi dall’acqua e sulla potenza delle nubi e del fuoco, creando stilisticamente anche le basi per la nascita dell’impressionismo. Il film di Leigh ci presenta l’artista in età già matura, spesso in viaggio per i mari della sua Inghilterra e del Nord Europa, alle prese con ricchi uomini d’affari e la Royal Academy, nonché con la vita quotidiana “allietata” da incontri saltuari con due donne, all’oscuro una dell’altra. Prima di morire Turner avverte il senso di delusione per un futuro in cui la tecnologia che avanza (l’invenzione del dagherrotipo) avrebbe potuto rendere meno “necessaria” l’arte di un pittore-paesaggista.

Premiato come migliore attore al Festival di Cannes, con i suoi mugugni, lo sguardo torvo e la bocca spesso atteggiata in una sola smorfia, Spall offre una interpretazione memorabile, ma l’Academy degli Oscar ha riservato a Mr.Turner di Mike Leigh solo nomination tecniche (fotografia, scenografia, costumi, colonna sonora). Tra le varie caratterizzazioni in più di trenta film ci piace ricordarne due all’insegna del “bizarro” e cioè quella nel Tè nel deserto di Bertolucci in cui interpreta Eric Lyle, un gaglioffo ragazzone brufoloso e truffatore, succube della madre, che guarda John Malkovich con occhi avidi di lussuria e gli ruba pure il passaporto, nonché quella nella saga di Harry Potter, in cui è Peter Minus (Pettigrew), infido servo di Lord Voldemort, che riesce a trasformarsi in topo e che finisce schiantato dall’elfo domestico Dobby.

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