Le Voci dell’Inchiesta da tutto esaurito: Luca Bigazzi e la giuria premiano The Distant Barking of Dogs

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C’è ancora voglia di scoprire il mondo attraverso il cinema, e i documentari che aprono finestre sulle realtà di ogni latitudine: lo dimostra il tutto esaurito del festival Le Voci dell’Inchiesta – Pordenone Docs Fest, la cui XII edizione si è chiusa il 15 aprile dopo cinque giorni densi di ospiti, premi e anteprime.

A vincere quest’anno il Premio della Giuria, composta dal direttore della fotografia Luca Bigazzi, direttore della fotografia, dalla regista Valentina Pedicini e dallo storico e critico del cinema Federico Rossin, è stato il film The Distant Barking of Dogs di Simon Lereng Wilmont, la storia di Oleg, bambino ucraino di soli 10 anni che vive quotidianamente una guerra dimenticata dai più, ma viva sulla sua pelle.

Il Premio del Pubblico, invece, è andato a Eldorado, di Markus Imhoff, un’indagine fondamentale su come vengono trattati oggi profughi e migranti nel Mar Mediterraneo, ricordando quanto la storia si ripeta con i migranti di tutte le epoche e i paesi.

Novità di quest’anno il Premio Youg, composto da una giuria di giovanissimi: tra loro i Cinemazero Yong Club, gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo e numerosi studenti provenienti da tutta Italia. A consegnare il riconoscimento a América di Erick Stoll e Chase Whiteside i Ragazzi del Cinema America.

I ragazzi del Cinema America

Tra i pezzi forti del programma dell’edizione 2019, la Retrospettiva C’era una volta la DDR curata da Federico Rossin: un percorso composto da tre preziosi documentari della DEFA, ossia lo Studio Cinematografico di Stato. «Al racconto di un tempo e di un’epoca fatto attraverso immagini piene di retorica e prive di profondità storiche come quelle del muro abbattuto e diffuse dalle televisioni, il festival Le Voci dell’Inchiesta preferisce la produzione documentaria che ha saputo raccontare negli scarti nelle faglie rispetto alla ideologia, cose che i media hanno invece mancato di restituire». ha affermato Rossin. «Come ad esempio, e lo si può vedere nel film Guardate questa città, il ruolo violento degli Stati Uniti d’America nella storia della Germania, oppure la problematica ecologica, nel film Ricordi di un paesaggio, o il ruolo delle donne nella famiglia, nel lavoro, a un anno dalla caduta del muro, in Addio all’inverno. In tutte queste opere, inoltre, si evidenza la capacità di far parlare le persone, dando loro, attraverso l’opera documentaria, un microfono e non un megafono, come qualsiasi altro media è solito fare».