Stairs, il corto di Angelo Giordano: siamo padroni del nostro tempo?

0

Stairs è il cortometraggio scritto e diretto da Angelo Giordano, incentrato sul mondo del lavoro e sul modo con il quale – troppo spesso – i dipendenti vengono schiavizzati dalla classe dirigente. Questa entità rappresentata da un uomo in giacca, cravatta e occhi rossi, rappresenta il motivo di frustrazione e oppressione del protagonista.

Se nei migliori film horror i mostri sono assetati di sangue, in questo caso si divertono a rubare più tempo possibile alla vita dei lavoratori. Privati di ogni forma di comunicazione e comprensione, questi ultimi sono solo dei corpi che eseguono gli ordini di un capo che ormai possiede il loro tempo. Il giovanissimo regista ha deciso di concentrarsi su questo aspetto rappresentando il tempo come una persona, con un grande orologio al posto della testa. Ogni giorno un impiegato cerca disperatamente di andare a lavoro in orario e poi non desidera altro che scappare da quella prigione. Your time is mine” è una battuta pronunciata dal boss che identifica perfettamente il suo unico scopo: avere qualcuno in ogni momento della giornata da poter sfruttare e magari anche sottopagare.

Una scena del cortometraggio Stairs

Pertanto Stairs è una fotografia terribilmente contemporanea, seppur profondamente inquietante. Svegliarsi al mattino e non trovare il proprio padre o marito fare colazione insieme perché è andato a lavoro già alle prime luci del mattino, è una situazione che in molto possono comprendere. Il quesito al quale non è facile trovare una soluzione definitiva potrebbe essere: c’è un modo per poter evadere da questa vita di sacrificio, dove la dignità sembra essere un lusso, nel mondo del lavoro? Ovviamente non tutti gli ambienti professionali sono come quello raccontato in Stairs, ma è giusto raccontare questo tipo di realtà grigie e claustrofobiche. La situazione può facilmente degenerare quando persone deboli caratterialmente finiscono per essere schiacciate da questo senso di oppressione.

La soluzione potrebbe essere quella di lasciare la presa. Afferrare il coraggio a quattro mani e riprendere le redini della propria vita. Licenziarsi potrebbe essere sinonimo di evasione, di un ritorno alla vita normale, e soprattutto consentirebbe di trascorrere maggior tempo con la propria famiglia e i propri hobby. Stairs si propone come un avvincente thriller psicologico che, seppur low budget, dimostra una qualità estetica e narrativa compiuta e funzionale che ricorda lo stile di grandi maestri della settima arte, come David Lynch e Kubrick.

IL TRAILER DI STAIRS