La pluripremiata attrice Emma Thompson, già vincitrice di due Oscar, due Golden Globe e due BAFTA, si è aggiunta alla squadra di Executive Producers del surreale corto Good Boy, tra i titoli della shortlist degli Oscar 2024 tra i quali verranno scelti i candidati al Miglior Corto Live Action. Diretto da Tom Stuart – e in parte “italiano” perché prodotto dalla 130 Elektra Films della milanese Elettra Pizzi – il breve film ispirato a un lutto subito del suo autore ci trascina nel particolarissimo viaggio del disperato protagonista interpretato da Ben Whishaw su uno sgangherato furgoncino in compagnia di sua madre (la Marion Bailey di The Crown due volte vincitrice del SAG Award), un piccione morto e una crescente frustrazione.
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“È difficile raccontare una storia di lutto che sia divertente e dolorosa allo stesso tempo, e questa storia sul lasciare andare una persona cara è quanto di più perfetto ci possa essere – ha detto Emma Thompson. – Ben Whishaw regala una performance di grande intensità e dolcezza, resa ancor più forte dal senso di rabbia e confusione dovute a una perdita. Il film di Tom Stuart ha il cuore leggero e una verità accecante: sono quindici minuti emozionanti. È bellissimo, commovente e profondamente necessario in questo momento”.
Elettra Pizzi ha commentato: “Quando abbiamo iniziato, credevamo nel progetto e sapevamo ci avrebbe dato enormi soddisfazioni, ma vedere riconosciuto il proprio lavoro non solo dal pubblico, ma anche da un’artista come Emma Thompson è un riconoscimento importante e ci conferma di essere riusciti a rendere visibile nel film l’amore e la passione che abbiamo messo nel realizzarlo”.
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Good Boy è prodotto dall’italiana Elettra Pizzi, con Kay Loxley, Max Marlow e Tom Stuart per 130 Elektra Films, con gli Executive Producers Alex Gonzalez, l’acclamata regista Gia Coppola, il Ceo di Goldcrest Films Chris Quested, a cui si aggiunge la pluripremiata attrice Emma Thompson. Montato dalla vincitrice di un BAFTA Selina MacArthur (This is Going to Hurt), il film è stato orgogliosamente sostenuto dall’ente no profit Let’s Talk about Loss di Bristol.
