Firmato il primo contratto nazionale degli attori di cinema e tv

Un altro passo importante per il welfare dell'audiovisivo italiano dopo il contratto collettivo del doppiaggio

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È stato firmato ieri mattina all’Anica il primo contratto collettivo nazionale delle attrici e degli attori del cinema e della televisione in Italia.

Le organizzazioni sindacali hanno raggiunto un accordo con la parte datoriale, rappresentata da Anica, Apa e Ape, per un’ipotesi di contratto atteso per il 2024 e contenente regolamentazioni per minimi salariali e modalità operative del lavoro, incluse ferie e turni. Come per il contratto dei doppiatori, firmato a inizio mese, è stato regolato anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, la promozione delle pari opportunità e la prevenzione della violenza di genere (anche attraverso l’utilizzo dell’intimacy coordinator) e si afferma la non discriminazione per le persone LGBTQ +, lo sviluppo di un sistema assicurativo sanitario e a sostegno della previdenza. Il contratto sancisce anche una rappresentanza sindacale, con un protocollo specifico di filiera da attuarsi entro il 1 marzo 2024. Prima di oggi, gli attori e le attrici non avevano un contratto collettivo nazionale, ed erano l’unico caso in Europa.

«Un accordo di grande valore, che dà stabilità e forza a tutta la filiera cine-audiovisiva – ha affermato il presidente dell’Anica Francesco Rutelli Siamo particolarmente orgogliosi che questa ‘prima volta’ in Italia sia stata realizzata senza conflitti aspri (come avvenuto negli Usa) e con reciproco spirito costruttivo». Dello stesso tono le affermazioni della Segretaria nazionale Slc, Sabina Di Marco: «Abbiamo raggiunto un risultato storico: finalmente attrici ed attori di cinema e tv avranno tutele e diritti. Si aspettava dai tempi di Gian Maria Volonté, ora è realtà».

Le prime iniziative erano cominciate durante i primi mesi della pandemia, quando gran parte della categoria si era ritrovata da un giorno all’altro senza lavoro e senza sostegni, come spiega la nascita di UNITA, l’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, di cui Vittoria Puccini è Presidente. Quando tre anni fa la pandemia “ha messo in uno stato di indigenza lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, c’è stato come un risveglio di coscienza”, ha raccontato l’attrice a THR Roma, ricordando come UNITA da pagina Facebook si è trasformata in un’associazione da 1600 iscritti.

 

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