Funny Games di Michael Haneke torna al cinema

La versione restaurata del film del 1997 torna in sala dall’11 dicembre con I Wonder Pictures

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Funny Games

Torna al cinema in versione restaurata l’originale Funny Games di Michael Haneke, thriller fuori da ogni schema presentato nel 1997 al Festival di Cannes. Haneke, che di questo stesso film dieci anni dopo girerà un remake americano, offre una delle più potenti e agghiaccianti riflessioni sull’impatto della violenza nei media, mettendo in scena un ipnotico gioco al massacro in cui nemmeno lo spettatore può dirsi del tutto innocente. Funny Games sarà nei cinema dall’11 dicembre con I Wonder Pictures.

Funny Games è il nuovo titolo di I Wonder Classics, la divisione di I Wonder Pictures dedicata alla riscoperta dei classici d’autore. Il film, diretto da Michael Haneke (La pianista, Il nastro bianco), è un thriller crudo e affascinante. È uno dei lavori più radicali di Haneke sul tema della violenza nei media: l’occhio del regista non mitiga alcuna scena, sfidando l’innocenza dello spettatore e costringendolo a prendere posizione su quanto accade nel film.

Il regista Michael Haneke

Michael Haneke, nato a Monaco di Baviera nel 1942, ha vinto il Grand Prix della Giuria al festival di Cannes nel 2001 con La pianista. La sua trilogia composta da Il settimo continente (1989), Benny’s video (1992) e 71 frammenti di una cronologia del caso (1994) descrive le conseguenze della violenza dei media. Funny Games ne è il completamento e il superamento: un’analisi straniante del genere thriller che non lascerà indifferente nessuno spettatore. A dieci anni dall’uscita, nel 2007, Michael Haneke ha diretto il remake americano a cui hanno preso parte Naomi Watts, Tim Roth, Brad Pitt e Brady Corbet.

Funny Games, trama

Sembra una normale vacanza al lago, come ne hanno fatte tante, per Anna, Georg e il loro figlioletto Georgie: la casa è pulita, le provviste sono in frigo e la barca è pronta a essere calata in acqua. Finché due ragazzi dai modi apparentemente cortesi si presentano alla loro porta. Dando il via a una spirale di violenza dagli esiti del tutto imprevedibili.