Gli agnelli possono pascolare in pace, Maria Grazia Cucinotta: «questo film mi ha migliorata»

L'attrice è protagonista del film scritto e diretto da Beppe Cino

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Maria Grazia Cucinotta, Gli agnelli possono pascolare in pace

È un film pieno di messaggi meravigliosi”, così Maria Grazia Cucinotta parla de Gli agnelli possono pascolare in pace, scritto e diretto da Beppe Cino. Il film, presentato al BIF&ST – Bari International Film Festival 2024 nella sezione ItaliaFilmFest, è al cinema dall’11 aprile con Draka Distribution.

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La magia di questo film mi ha permesso di crescere, di cambiare, di migliorarmi, ma desidero che sia il mio personaggio, Alfonsina, a parlare”, ha spiegato Cucinotta alla presentazione a Roma de Gli agnelli possono pascolare in pace.

Alfonsina Milletarì (Cucinotta) è una donna ingenua a cui capita di vedere la Madonna in sogno, questa, con un singolare accento straniero, le chiede aiuto. Alfonsina è turbata ma desidera trovare delle spiegazioni. Va in chiesa, cerca la statua della Madonna a cui tutto il paese è devoto, ma non la trova.

Ho sempre lavorato inserendo nei miei film una filigrana di carattere ontologico, mettendo la storia all’interno di una lettura antropologica del nostro tempo – ha detto il regista Beppe CinoNe Gli agnelli possono pascolare in pace questa componente emerge con più forza, anche attraverso la lettura della figura della Madonna”.

La Madonna aveva chiesto ad Alfonsina di disseppellirla da sotto il carrubo dove è sepolta, così la donna, insieme al fratello Saverio, interpretato da Massimo Venturiello, si mette a cercare l’albero e lo trova a ridosso del confine con il terreno dei Malavasi, famiglia con cui i due non hanno buoni rapporti da tempo. Grazie all’intervento del parroco però Alfonsina a Saverio riescono a scavare da entrambi i lati. Della Madonna non c’è traccia, ma intanto gli altri personaggi del paese animano la storia con i loro intrecci e amori, grazie ai quali Alfonsina e Saverio scoprono un segreto, una vecchia, sconvolgente confessione, che li riguarda molto da vicino.

Il film tocca temi fondanti come la fede, i legami affettivi, la lealtà, l’amore con una poesia che intende abbattere i confini, le barriere che separano le persone.

Questo è un film che parla del presente sfumato con elementi che attingono al passato arcaico, rurale, che è ancora attuale. Nonostante ci sia una forte componente di sentimento biblico, evangelico, la storia riflette anche sul fatto che quando si rompe un equilibrio qualcuno deve pagare il dazio. Ho voluto utilizzare la leva del sacro perché per tradizione la cultura contadina si appoggia ad esso, anche se poi nella prassi quotidiana lo contraddice”, dice ancora Cino.

Gli agnelli possono pascolare in pace è un film stratificato, spiega poi il regista, che “riflette quel mondo rurale dell’Italia in cui la grande cultura non arriva”.