Gli elefanti di Intolerance e Good Morning, Babilonia sono stati rimossi

Le statue e i fregi verranno rimossi per non associare più il luogo alla figura di D.W. Griffith, accusato di avere mostrato stereotipi razzisti in Nascita di una nazione

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elefanti intolerance good morning babilonia

Gli elefanti bianchi che campeggiavano sul tetto dell’Hollywood and Highland Center di Los Angeles, popolare zona commerciale della città, sono stati rimossi questa notte. Le statue erano un omaggio al set originale di Intolerance, il kolossal firmato da D.W. Griffith nel 1916, film con cui il regista cercò di rispondere e in parte di riparare agli stereotipi razzisti raccontanti nel suo precedente film, La Nascita di una nazione.

La decisione di rimuovere gli elefanti di Intolerance nasce proprio dal fatto di non volere più celebrare la memoria del film e del regista. Oltre agli elefanti, il grande arco con i fregi babilonesi, replica di quello originale che faceva parte delle imponenti scenografie del film, verrà convertito con delle decorazioni art nouveau.

Una rimozione che in qualche modo coinvolge anche il cinema italiano. I fratelli Taviani raccontano nel loro film Good Morning, Babilonia che gli elefanti furono opera di due artigiani italiani che nei primi anni Dieci del novecento emigrarono negli Stati Uniti in cerca di lavoro e fortuna. Storia inventata, ma non del tutto. In realtà D.W. Griffith cercò e ottenne molte maestranze italiane nel reparto scenografia di Intolerance, proprio per la loro abilità e creatività.

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Come nacque la storia dei fratelli Bonanno lo raccontò lo stesso Paolo Taviani quando il film fu proiettato nella sua versione restaurata al Locarno Film Festival del 2018.

“Il produttore Edward Pressman a un certo punto ci chiamò e ci disse che dovevamo fare un film americano con lui. Noi non eravamo convinti, il nostro cinema era troppo diverso per potersi adattare agli standard americani, non avevamo una storia che potesse andare bene e, memori delle delusioni che altri colleghi italiani avevano avuto nel loro rapporto con l’America, abbiamo gentilmente declinato l’offerta.

Ma Pressman era testardo e a un certo punto ci manda un suo sceneggiatore, dicendoci che dopo avere sentito la storia avremmo voluto fare un film. Era il racconto di due fratelli artigiani toscani che costruirono il padiglione italiano della grande expo mondiale del 1915 a San Francisco. Quando D.W. Griffith vide il loro lavoro, chiese di cercarli e trovarli perché li voleva per le scenografie di Intolerance. E così fu. Ovviamente la storia ci piacque molto e la scrivemmo secondo il nostro stile, e così nacque Good Morning Babilonia“.

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Il set originale del segmento babilonese di Intolerance era davvero maestoso e fu costruito nell’ultima parte di Sunset Boulevard, dove rimase dalla fine delle riprese, nel 1915, fino al 1919, quando ormai stava cadendo a pezzi ed era diventato un pericolo per la comunità di quella zona di Los Angeles.

Intolerance fu un fiasco incredibile che segnò tutto il resto della carriera di D.W. Griffith, uno dei padri del cinema americano e del cinema moderno in generale.