Musica, storia e ritmo pop, Gloria! è l’entusiasmante esordio alla regia dell’attrice e cantautrice Margherita Vicario, presentato oggi in concorso al 74mo Festival del Cinema di Berlino. Una storia corale e musicale che prende le mosse dal contesto storico di fine Settecento per poi proseguire seguendo con libertà l’ispirazione che la musica stessa offre. La stessa Vicario è anche compositrice delle musiche del film da lei scritto con Anita Rivaroli.
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Gloria! trascende il tempo e arriva all’oggi trasmettendo tutto il fuoco delle sue protagoniste interpretate da Galatea Bellugi, Carlotta Gamba, Veronica Lucchesi (La Rappresentante di Lista), Maria Vittoria Dallasta, Sara Mafodda, Anita Kravos e Jasmin Mattei. È il racconto di una piccola rivoluzione pop ambientata tra le suggestioni musicali e storiche della Venezia di fine ‘700. Fanno parte del cast del film anche Paolo Rossi, Elio (Elio e le storie tese), Natalino Balasso e Vincenzo Crea.
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Gloria!, la trama
Ambientato in un istituto femminile nella Venezia di fine ‘700, Gloria! racconta la storia di Teresa, una giovane dal talento visionario, che, insieme a un gruppetto di straordinarie musiciste, scavalca i secoli e sfida i polverosi catafalchi dell’Ancien Régime inventando una musica ribelle, leggera e moderna. Pop!
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Margherita Vicario
Da cantautrice e attrice a regista, la giovane Margherita Vicario a Berlino racconta di aver sempre desiderato di unire le sue due più grandi passioni: la musica e il cinema. “Nella mia vita ci sono sempre stati due binari – dice la regista – Volevo fare un film musical, ma all’italiana, perché questo è un genere più anglosassone, ma dal punto di vista della musica noi abbiamo una grande storia”.
Il particolare contesto storico in cui Gloria! è ambientato ha dato l’innesco alla sua ispirazione: “Mi ha galvanizzato. Mi sono detta che, tra tutte le eccellenze musicali di quell’epoca, doveva sicuramente esserci stata una donna che avrà avuto voglia di comporre qualcosa”.
La storia si fonde con la musica pop
La regista e sceneggiatrice ci tiene a sottolineare che l’invenzione e la scelta di un linguaggio molto pop non hanno tolto spazio al realismo storico: “Nel film ci sono tanti piccoli dettagli corrispondenti a cose effettivamente accadute. L’idea iniziale era quella di concludere il film con un grande evento, una sorta di concerto alla Sister Act. Poi siamo passati dalla figura di Napoleone a quella di Papa Pio VII, perché con il consulente storico abbiamo valutato che il primo dei due non sarebbe mai entrato in una chiesa per un concerto. Ma la storia non delude mai e infatti abbiamo scoperto che Papa Pio VII era a Venezia in quegli anni, era nato a Cesena proprio in un orfanotrofio, e prima di tornare a Roma aveva fatto un giro negli orfanotrofi della zona. Era perfetto, tutto coincideva con le date. Naturalmente l’elemento del pianoforte è di fantasia, perché non esisteva uno strumento così evoluto all’epoca, ma l’immaginazione è partita dalla realtà”.
Veronica Lucchesi, La rappresentante di lista
La proposta di prendere parte al film di Margherita Vicario è arrivata a Veronica Lucchesi, membro del gruppo musicale La rappresentante di lista, in un momento difficile per la carriera della cantante. “L’ambiente musicale a volte è difficile – racconta Lucchesi – C’è la necessità di dover sgomitare per essere ascoltati ed è molto difficile proporsi come una voce femminile che porta uno sguardo diverso. Ero delusa dalla narrazione e dalla rappresentazione di questo mondo che spesso si fa e mi sentivo distante da tutto questo sistema in cui, se non ci sei oggi, domani scompari. Era un momento di grande riflessione e questo film, Margherita e le altre attrici mi hanno aperto un mondo. Il desiderio di queste protagoniste di essere ascoltate è stata una cosa potentissima per me, una luce profonda, intensa, travolgente”.