Grazie ragazzi, la recensione del film di Riccardo Milani con Antonio Albanese

Da una storia vera il film, ispirato a Un anno con Godot di Emmanuel Courcol, è in sala dal 12 gennaio con Vision Distribution

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Antonio Albanese, Bogdan Iordachiou, Vinicio Marchioni, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Giacomo Ferrara, Grazie Ragazzi di Riccardo Milani

Con Grazie ragazzi, dal 12 gennaio al cinema con Vision Distribution, il regista Riccardo Milani insieme ad Antonio Albanese porta sul grande schermo un racconto carico di entusiasmo verso l’arte e le infinite capacità dell’essere umano di trovare libertà e speranza anche quando recluso tra le mura di un carcere o semplicemente in se stesso. Nel film, scritto da Milani con Michele Astori, recitano al fianco di Albanese anche Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Nicola Rignanese e Fabrizio Bentivoglio.

Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Fabrizio Bentivoglio, Grazie ragazzi

IL FATTO – Antonio è un attore appassionato ma spesso disoccupato. Frustrato dalla mancanza di offerte di lavoro, accetta di insegnare nel laboratorio teatrale di un istituto penitenziario. Dopo alcune perplessità iniziali, però Antonio scopre del talento nella improbabile compagnia di detenuti, che riaccende in lui la passione e la voglia di fare teatro, e decide di mettere in scena la famosa commedia di Samuel Beckett “Aspettando Godot” con quei ragazzi. Insieme l’improvvisata compagnia scopre la bellezza e le potenzialità liberatorie dell’arte che li porta ad un inaspettato successo, difficile però da gestire.

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L’OPINIONE – Sempre più spesso il cinema sembra voler tornare o ricorrere al teatro come rinnovata fonte di genuina ispirazione. Con Grazie ragazzi Riccardo Milani percorre questa strada sul doppio binario dell’arte intesa non solo come fonte di arricchimento culturale e di godimento della bellezza, ma anche come mezzo di redenzione e riscatto, per tutti.

Tratta da un film francese di successo, Un anno con Godot (2020) di Emmanuel Courcol con Kad Merad (Giù al nord, 2008 e Les choristes – I ragazzi del coro, 2004), la storia di Grazie ragazzi è ispirata ad un fatto realmente accaduto nel 1985 in Svezia, quando l’attore e regista svedese Jan Jönson decise di mettere in scena “Aspettando Godot” di Samuel Beckett con i detenuti del carcere di massima sicurezza di Kumla. Il giorno della prima a Göteborg, cinque dei sei attori fuggirono prima dello spettacolo.

B. Iordachiou, A. Lattanzi, G. Montanini, G. Ferrara, V. Marchioni, A. Albanese, F. Bentivoglio, S. Bergamasco , Grazie Ragazzi di Riccardo Milani

Grazie ragazzi prende però le distanze tanto dal film quanto dal fatto reale, attualizzando il racconto e spingendo tanto sull’aspetto umano della storia, quanto su una riflessione più profonda sulla giustizia e la pena.

Con cast assolutamente avvezzo all’emozione e all’impegno che richiede il palcoscenico, Grazie ragazzi riesce a coniugare i diversi sensi della storia, arte, bellezza, disperazione e desiderio di libertà, in modo armonioso e coinvolgente. Al cospetto di un racconto che percorre una strada articolata e ricca di momenti profondi anche nella leggerezza, l’epilogo finale, tanto importante nel film francese, diventa quasi trascurabile.

SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE… Les choristes – I ragazzi del coro (2004), piccolo gioiello su un’arte, la musica, con la capacità di offrire salvezza e regalare bellezza al pari del teatro.

RASSEGNA PANORAMICA
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