Il bambino nascosto, Silvio Orlando e Giuseppe Pirozzi nel poster del film

Diretto da Roberto Andò, il film chiuderà la 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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Il bambino nascosto è il nuovo film scritto e diretto da Roberto Andò atteso nelle sale italiane il prossimo 4 novembre e presentato (sabato 11 settembre) in anteprima Fuori Concorso come film di chiusura della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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Il film, liberamente tratto da “Il Bambino Nascosto” di Roberto Andò edito da La Nave di Teseo, vede nel cast Silvio OrlandoGiuseppe Pirozzi nel ruolo del bambino, Lino Musella, Imma Villa, Francesco Di Leva, Gianfelice Imparato e con la partecipazione straordinaria di Roberto Herlitzka.

Qui di seguito, il poster ufficiale, che ritrae Silvio Orlando Giuseppe Pirozzi stretti in un tenero abbraccio:

SINOSSI

Gabriele Santoro vive in un quartiere popolare di Napoli ed è titolare della cattedra di pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella. Una mattina, mentre sta radendosi la barba, il postino suona al citofono per avvertirlo che c’è un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si insinua nel suo appartamento e vi si nasconde. “Il maestro”– così lo chiamano nel quartiere – se ne accorgerà solo a tarda sera. Quando accade, riconoscerà nell’intruso, Ciro, un bambino che abita con i genitori e con i fratelli nell’attico del suo stesso palazzo. Interrogato sul perché della sua fuga Ciro non parla. Nonostante questo, il maestro, d’istinto, decide di nasconderlo in casa, ingaggiando una singolare, e tenace, sfida ai nemici di Ciro. Scoprirà presto che il bambino è figlio di un camorrista e che, come accade a chi ha dovuto negare presto la propria infanzia, Ciro ignora l’alfabeto dei sentimenti.  Silenzioso, colto, solitario, il maestro di pianoforte è uomo di passioni nascoste, segrete. Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di questo bambino che si è sottratto a un destino già scritto. Una partita rischiosa in cui, dopo una iniziale esitazione, Gabriele Santoro si getta senza freni.