John Le Carré, i suoi romanzi al cinema e in tv

Il grande scrittore britannico è mancato all'età di 89 anni, lasciando un patrimonio letterario a cui si attinge a piene mani

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john le carré

I migliori autori di storie di spionaggio non possono essere che le spie stesse. L’esempio più luminoso in questo senso è stato l’inglese John Le Carrè, nome d’arte di David John Moore Cornwell, morto per una polmonite non derivata dal Covid a 89 anni, dopo essere stato probabilmente il più grande scrittore di thriller spionistici degli ultimi cinquant’anni.

Tra la fine degli anni 50 e gli inizi dei 60 Le Carré aveva lavorato per il Ministero degli esteri britannico ed era stato arruolato dal MI6, il famoso servizio segreto reso celebre dai romanzi di James Bond, creati da Ian Fleming. La carriera di agente segreto di Le Carré venne interrotta quando un suo collega, in realtà agente doppiogiochista per il KGB russo, non rivelò i nomi di molti agenti al servizio di Sua Maestà Britannica.

John Le Carré Aveva da poco pubblicato il suo primo romanzo

Chiamata per il morto (1961) e da quel momento si dedicò solo alla scrittura, raggiungendo immediatamente una grande popolarità e dimostrandosi un eccellente scrittore (diversi lo proposero per il Nobel alla letteratura, ma il genere giallo non gli dava il quarto di nobiltà per aspirare a quel premio).

La differenza tra le storie spettacolari di Fleming e i libri di John Le Carré sta nella descrizione pacata e spesso grigia dell’operato di uomini apparentemente insignificanti, che possono cambiare il corso della storia. Inevitabile che il mondo dello spettacolo si interessasse ai suoi libri, così di 29 romanzi scritti sino al 2019 (La spia corre sul campo) ben 10 sono diventati film, oltre a un paio di serie tv.

Il primo fu La spia che venne dal freddo, diretto nel 1965 da Martin Ritt, con Richard Burton, seguito l’anno successivo da Chiamata per il morto di Sidney Lumet, con James Mason e Maximilian Schell. Uno dei suoi lavori più famosi, La talpa (1974), ebbe delle versioni televisive in Inghilterra (protagonista Alec Guinness), ma al cinema arrivò solo nel 2011 grazie al regista Tomas Alfredson che offrì la parte del protagonista a Gary Oldman.

Tra gli altri titoli tratti dai libri di John Le Carré ricordiamo La tamburina (1984) di George Roy Hill con Diane Keaton, La casa Russia (1990) di Fred Schepisi con Sean Connery e Michelle Pfeiffer, Il sarto di Panama (2001) di John Boorman, con Pierce Brosnan, The Constant Gardener (2005) di Fernando Meirelles con Ralph Fiennes e Rachel Weisz (premiata con l’Oscar) e Il traditore tipo (2016) di Susanna White con Ewan McGregor.

Valerio Guslandi