Kung Fu Panda 4, intervista a Fabio Volo: «Assomiglio tantissimo a Po, non credevo nel quarto film»

Lo speaker, attore e doppiatore torna a doppiare Kung Fu Panda a distanza di sedici anni dal primo film

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Kung Fu Panda 4

Kung Fu Panda 4 sta scalando le classifiche del box office mondiale dimostrando a gran voce di essere ancora una delle saghe d’animazione tra le più amate di Universal. Anche in Italia sta andando molto bene (è primo nelle classifiche con oltre 5 milioni di euro) e un pizzico di questo successo è anche merito di Fabio Volo, che dal lontano 2008 presta la sua voce al simpatico panda Po, personaggio con il quale – racconta – ha tanto da spartire.

Com’è stato dare la voce a Po?

«È stato bellissimo, non mi aspettavo il quarto capitolo, pensavo che la mia esperienza con Po fosse finita con il terzo. Poi invece è arrivato inaspettatamente come un amico, gli sono molto affezionato».

Che Po troviamo in quest’ultima avventura?

Po è cambiato rispetto agli altri tre film. È cresciuto. Da un ragazzo che aveva il sogno di essere un Guerriero Dragone è passato ad essere una guida, non solo nel Kung Fu ma anche spirituale, ha superato la sua linea d’ombra.

Quanto assomigli a Po?

Assomiglio tantissimo a Po. Il primo Kung Fu Panda per me è stato il film più autobiografico della mia vita. Po era il figlio di un ristoratore che sognava di diventare un supereroe, un guerriero, ed era esattamente come la mia vita: io che dalla provincia sognavo di realizzare i miei desideri. Siamo molto simili.

Perché vedere Kung Fu Panda? 

Va visto al cinema. La grandezza, la storia, le musiche: al cinema è tutto più bello. Anche perché è talmente grande lo schermo che ti fa tornare bambino. È un film che ha dei valori e dei messaggi profondi, che però riesce a raccontare con la  leggerezza e l’allegria tipiche di Po.