La mia prediletta (Dear Child), la recensione della serie TV prima su Netflix

Disponibile dal 7 settembre sulla piattaforma streaming, la miniserie tedesca in sei episodi è ora prima in classifica

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Naila Schuberth, La mia prediletta

Prima in classifica tra i prodotti più visti su Netflix, La mia prediletta (Dear Child), è la miniserie TV tedesca disponibile sulla piattaforma streaming da giovedì 7 settembre 2023. Il thriller in sei episodi, tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Romy Hausmann (“Liebes Kind”), segue la storia di Lena/Jasmin (Kim Riedle) e di due bambini Hannah (Naila Schuberth) e Jonathan (Sammy Schrein), mentre un caso irrisolto risalente a 13 anni prima torna alla luce.

IL FATTO

Nel mezzo di una foresta della Germania settentrionale una donna fugge nel cuore della notte e viene investita da un’auto. Sull’ambulanza che la porta in ospedale c’è una bambina di nome Hannah che dice di essere sua figlia. La donna, incosciente e senza documenti, sembra chiamarsi Lena secondo la bambina, ma il terrore sale tra il personale medico e investigativo, quando Hannah afferma innocentemente che sua madre “ha ucciso per sbaglio papà” e che il suo fratellino Jonathan è a casa a ripulire il sangue dal tappeto. L’improvvisa comparsa della donna riaprire un caso rimasto irrisolto 13 anni prima, mentre quanto avvenuto nella vita Hannah diventa un mistero assoluto da scoprire.

L’OPINIONE

Avvincente come un crime, La mia prediletta ha però una struttura narrativa assolutamente insolita, perché il racconto della storia parte esattamente dalla fine. Eppure, con le sue svolte sorprendenti e drammatiche, la miniserie in sei episodi resta tesa e interessante fino al suo epilogo finale.

Il romanzo giallo originale di Romy Hausmann è un continuo proliferare di realtà sempre più sconcertanti in cui è difficile districarsi in una rete di verità, fantasie infantili e indizi contrastanti. Il co-sceneggiatore e co-regista Julian Pörksen restituisce con grande aderenza al testo queste suggestioni e conferisce alla serie quell’atmosfera claustrofobica che non può non far pensare a Room (2015) di Lenny Abrahamson, che vedeva protagonista Brie Larson.

Teso, oscuro, ma paziente, il racconto della serie in sei episodi procede tenendo in equilibrio continui colpi di scena e rivelazioni con momenti più calmi e flashback chiarificatori della situazione e dello stato d’animo di ciascuno dei personaggi principali.

La mia prediletta è una serie fatta di contrasti che si armonizzano. Nonostante qualche piccola incongruenza nella sceneggiatura e forse una eccessiva insistenza nelle musiche a volte un po’ didascaliche, il coinvolgimento nella storia è sempre assicurato da una narrazione fluida, ma inquietante, attraverso la quale lentamente la storia si ricompone senza strappi, con una logica agevole, ma sorprendente, mantenendo sempre la giusta quantità di mistero sufficiente a tenere vivo l’interesse.

Straordinaria l’interpretazione enigmatica e perturbante della piccola Hannah (Naila Schuberth), alla quale sembra sia stato dato un copione riadattato per bambini perché fosse agevolata nella recitazione.

La mia prediletta è una serie in grado di tenere lo spettatore incollato dall’inizio alla fine, sovvertendo in realtà non solo le regole del classico crime, ma anche ogni prevedibile aspettativa discendente dagli stereotipi del genere.

SE VI È PIACIUTO LA MIA PREDILETTA GUARDATE ANCHE…

Room (2015) di Lenny Abrahamson

RASSEGNA PANORAMICA
voto
la-mia-prediletta-dear-child-la-recensione-della-serie-tv-prima-su-netflixPrima in classifica tra i prodotti più visti su Netflix, La mia prediletta (Dear Child), è la miniserie TV tedesca disponibile sulla piattaforma streaming da giovedì 7 settembre 2023. Il thriller in sei episodi, tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Romy Hausmann ("Liebes Kind"), segue...