La quarantena degli attori e di noi tutti nelle foto di Riccardo Ghilardi

I protagonisti del cinema italiano in mostra tra Maxxi e Cinecittà.

0
Ferzan Ozpetek (Prove di Libertà - Riccardo Ghilardi)
Ferzan Ozpetek (Prove di Libertà - Riccardo Ghilardi)

“Istantanee memorabili” le definisce il catalogo della mostra Prove di Libertà, e le foto di Riccardo Ghilardi esposte allo Spazio Extra del Maxxi di Roma lo sono davvero. Una serie di ritratti di registi, attrici e attori italiani raggiunti nelle loro case, durante la quarantena del 2020, per testimoniare un momento storico che ancora fatichiamo a capire completamente. E che ha duramente colpito il nostro cinema e tutte le città, come ancora testimoniano le immagini, che oltre ai protagonisti ci regalano scorci unici e – si spera – irripetibili delle nostre sale preferite e di una Roma incredibilmente deserta. Che l’artista ha attraversato per settimane, a bordo della sua bicicletta, come lui stesso racconta:

Ho iniziato a girare per la mia città durante la ‘fase 1’ del lockdown realizzando un reportage sul vuoto surreale di Roma e il mio. Smarrito, impaurito e arrabbiato come tutti credo, per quello che il nostro pianeta stava vivendo.

Il lockdown del cinema italiano nella mostra Prove di libertà

Un progetto nato da una esigenza di documentazione, ancor prima che dalla volontà di farne una esposizione, e nel quale tutti potranno specchiarsi, ritrovare le emozioni vissute in quei giorni, in questi mesi.

Sabrina Impacciatore (Prove di Libertà - Riccardo Ghilardi)
Sabrina Impacciatore (Prove di Libertà – Riccardo Ghilardi)

“In quei giorni lo stato d’animo cambiava giorno dopo giorno – continua Ghilardi parlando di sé, della preoccupazione per i propri cari, ma anche dei soggetti fotografati. – Li trovavo che stavano giocando, o indaffarati, davanti alla tv, con gli occhi lucidi per le notizie… Credo sia questa alternanza nella galleria delle foto degli attori che rende le foto ancora più forti, perché ognuno si può ritrovare in quelle stesse situazioni”.

Una in particolare, che ricordi?
Quella di Jasmine Trinca. Ci eravamo sentiti, come con gli altri, per vederci quando fossi stato nella sua zona, a Testaccio. Quando sono arrivato sotto il suo condominio e le ho citofonato, però, mi ha risposto con una voce diversa e mi ha detto che aveva la febbre alta e non sarebbe stato il caso di salire. Per questo la foto la ritrae affacciata alla finestra. Nei giorni a seguire, poi, ci siamo continuati a sentire tutti i giorni, per un aggiornamento su come stava.

Jasmine Trinca in lockdown
Jasmine Trinca in lockdown

Non è stato facile
In generale era già complicato per me rimanere a distanza, fare la foto e andare via, ma non volevo violare ulteriormente la loro intimità familiare, volevo essere il più discreto possibile. Volevo che fossero scatti estemporanei, il più possibile rubati, spontanei. Quando Antonia Truppo mi ha detto che il pomeriggio portava i bambini sul terrazzo non le ho dato un appuntamento, ho solo controllato il meteo. E così per Valentina Lodovini, o Anna Foglietta, cercavo di evitare ogni rischio, scattavo da fuori casa magari, dal pianerottolo. A casa di Solarino e Veronesi sono rimasto in giardino, mentre loro si sono messi sull’ingresso. La regola era: essere rapido e non avvicinarmi. A parte qualche eccezione, come da Marco Giallini: con lui siamo amici e non ho potuto rifiutare un piatto di pasta. Ma per quanto fossimo tutti tamponati, abbiamo mangiato a due tavole diverse.

Sarà stato complicato anche muoversi, in quel momento?
Per scattare Alessandro Gassman ho avuto bisogno di una autocertificazione per cambiare addirittura regione, ed è stato impressionante guidare sull’Aurelia deserta. In città invece giravo sempre in bicicletta, e specialmente per il primo mese non è stato facile. La prima uscita è stata il 12 marzo, dopo 10 giorni di isolamento, tornato da Berlino. Poi, fino a metà aprile, mi avranno fermato circa sette o otto volte al giorno. D’altronde il mio giro prevedeva una serie di tappe obbligate e il centro era completamente presidiato. Ma anche fuori, sul lungotevere, a Viale Marconi, Piazzale della Radio, come a Ponte Sisto, l’Isola Tiberina, Porta Portese… Alla fine mi riconoscevano e invece di fermarmi mi chiedevano dove stessi andando quella volta.

Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti (Prove di Libertà - Riccardo Ghilardi)
Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti (Prove di Libertà – Riccardo Ghilardi)

Prove di libertà di Riccardo Ghilardi resterà visibile gratuitamente dall’11 maggio al 6 giugno presso lo Spazio Extra del Maxxi – Museo delle Arti del XXI secolo. Per poi spostarsi nel percorso di “Cinecittà si Mostra”, l’esposizione permanente negli Studi di Cinecittà, fino al 31 luglio 2021 (salvo modifiche dovute alla legislazione Covid vigente).