Leonardo Pieraccioni da latin lover a prete ne Il sesso degli angeli

Il regista e Sabrina Ferilli raccontano la nuova commedia in sala dal 21 aprile

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Leonardo Pieraccioni torna al cinema con il suo quattordicesimo film come regista, sceneggiatore (in questo caso insieme a Filippo Bologna) e protagonista: Il sesso degli angeli, in sala dal 21 aprile, prodotto da Levante con Rai Cinema. Al suo fianco Sabrina Ferilli, Marcello Fonte e Massimo Ceccherini. Nel film Pieraccioni interpreta Don Simone, un prete spiantato di una piccola parrocchia sempre in difficoltà. Un giorno scopre di aver ereditato dall’eccentrico zio un’attività molto proficua in Svizzera e parte alla volta di Lugano insieme al suo fedele sacrestano Giacinto, scoprendo una volta lì che si tratta di una lussuosa casa d’appuntamenti diretta dall’affascinante Lena.

Leonardo Pieraccioni, Il sesso degli angeli

Stavo scrivendo un altro film con Filippo Bologna e poi ho pensato che in un momento così particolare per il cinema italiano forse l’idea di un prete che eredita un bordello in Svizzera sarebbe stata un po’ più accattivante”, ha spiegato Pieraccioni in conferenza stampa, “partendo da questa boutade dal sapore cabarettistico abbiamo scritto una storia per raccontare i primi veri bilanci che si fanno alla mia età, quando incominci a chiederti se hai fatto bene o male. La cosa che ci ha divertito molto era far chiedere al mio personaggio se ha fatto bene o male come prete, aiutato in questo caso dal “diavolo” interpretato da Massimo Ceccherini. E poi c’è il tema della redenzione delle ragazze che lavorano nella casa di appuntamenti che a un certo punto prendono coscienza, tutte hanno un piano b, vogliono arrivare a far qualcosa di diverso. Mi piace poi ribadire il mio divertimento personale, tutti gli anni non vedo l’ora di fare il mio film”.

Sabrina Ferilli, Il sesso degli angeli

Mi piace lo stile di Pieraccioni, la sua comicità ha una vena molto romantica, elegante”, ha spiegato Sabrina Ferilli, “ci siamo incontrati, ho letto il copione ma chiaramente la mia adesione è stata alla persona e al regista che conoscevo prima che alla sceneggiatura. La storia è molto divertente, sulle corde che mi aspettavo da lui”.

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Dopo numerosi film nei quali lo abbiamo visto nei panni del latin lover, dell’inguaribile romantico, ritroviamo Leonardo Pieraccioni nei panni inediti di un prete sempre dalla battuta pronta, sognatore, profondo e impacciato come tanti suoi personaggi:

Interpretare un prete mi ha molto divertito”, ha continuato l’attore e regista, “per quanto riguarda la fede io sto tra San Tommaso e Margherita Hack, vale a dire che secondo me tutto potrebbe finire in un grande “boh”, ma qualora mi si presentasse il buon Dio davanti io da buon cabarettista mi butterò in ginocchio e gli dirò: “Ci ho sempre creduto, mi raccomando mettimi nei piani alti!”. A 30 e 40 anni ho raccontato l’amore che ti travolge, la fatica di conquistare delle bellezze straordinarie, poi ho cominciato a raccontare con Un fantastico via vai le incertezze dell’amore nei cinquantenni e adesso mi toccano i preti, i babbi e fra 20 anni qualche nonno.

Inevitabile affrontare il tema della riapertura delle case chiuse in Italia che in Svizzera come in altri paesi sono ormai legalizzate:

Sono favorevole all’apertura delle case chiuse”, ha dichiarato Pieraccioni, “in Svizzera pagano le tasse, hanno tutte le tutele, ma io dovrei essere a favore invece di chi sfrutta quelle povere ragazze per strada?

Noi ci troviamo come sempre di fronte alla grande ipocrisia di questo paese”, ha continuato Sabrina Ferilli, “non è solo verso la prostituzione, ormai questa tripla maniera di vedere le cose la stiamo attuando su tutto”.