Locarno 74: tutti i film, da Beckett a Il mostro della cripta

Beckett, con John David Washington e Alicia Vikander, è il film di apertura del 74esimo Locarno Film Festival. In Piazza Grande Free Guy con Ryan Reynolds e Respect, in concorso Abel Ferrara e I giganti, fuori concorso Il mostro della cripta

0

Presentata la 74esima edizione del Locarno Film Festival, dal 4 al 14 agosto in presenza e, come annunciato dal Presidente Marco Solari «più forte di prima». Anche e soprattutto, per il ritorno nei luoghi storici della manifestazione: come la Piazza Grande, il cui schermo è stato inaugurato ben cinquant’anni fa con Prendi i soldi e scappa di Woody Allen e che stavolta ospiterà (in anteprima mondiale) il film d’apertura Beckett, di Ferdinando Cito Filomarino, con John David Washington e Alicia Vikander, acquistato per la distribuzione da Netflix. La preapertura il 3 agosto spetterà invece al franco-svizzero Lynx, primo lungometraggio di Laurent Geslin, preceduto dal corto Tomorrow My Love, di Gitanjali Rao, anch’essi in anteprima mondiale.

Tra i molti altri titoli presenti nelle diverse sezioni, illustrate dal nuovo Direttore Artistico Giona A. Nazzaro, gli statunitensi Free Guy (di Shawn Levy, con Ryan Reynolds), Ida Red (di John Swab, con Josh Hartnett, prima mondiale) e Respect (il biopic su Aretha Franklin, opera prima di Liesl Tommy, con Jennifer Hudson e Forest Whitaker) andranno ad arricchire la sezione Piazza Grande. Dove figurano anche le anteprime mondiali di Yaya e Lennie – The Walking Liberty (dall’acclamato animatore e fumettista Alessandro Rak), Hinterland (di Stefan Ruzowitzky), Monte Verità (di Stefan Jäger) e degli esordi Rose (di Aurélie Saada) e The Alleys (di Bassel Ghandour). Prima internazionale per Sing-keu-hol, del sudcoreano Kim Ji-hoon. Da Cannes alla piazza di Locarno, poi, arriva anche Vortex, del discusso regista francese Gaspar Noè.

Due italiani in anteprima mondiale tra i titoli Fuori Concorso, ovvero l’atteso horror Il mostro della cripta, di Daniele Misischia, con Lillo Petrolo, e il doc Dal pianeta degli umani, di Giovanni Cioni. Nella stessa sezione anche lo statunitense Mad God, di Phil Tippett, il portoghese Pathos ethos logos, di Joaquim Pinto e Nuno Leonel, e due esordi: il serbo Rampart, di Marko Grba Singh, e il taiwanese The Sadness, di Rob Jabbaz.

Tutti in anteprima mondiale i 17 titoli che si contenderanno il Pardo d’oro nella sezione Concorso internazionale: dove c’è Abel Ferrara, col suo nuovo film Zeros and Ones (nel cast Ethan Hawke e Valerio Mastandrea) e I giganti, di Bonifacio Angius, unica produzione interamente italiana in concorso. In gara anche After Blue, di Bertrand Mandico, Al Naher, di Ghassan Salhab, Espíritu sagrado di Chema García Ibarra, Gerda, di Natalya Kudryashova, Jiao Ma Tang Hui di Qiu Jiongjiong, Juju Stories di C.J. “Fiery” Obasi, Abba T. Makama e Michael Omonua, Leynilögga di Hannes Þór Halldórsson, Luzifer di Peter Brunner, Medea di Alexander Zeldovich, Nebesa di Srdjan Dragojević, Petite solange di Axelle Ropert, Seperti dendam, rindu harus dibayar tuntas  di Edwin, Sis dies correntes di Neus Ballús, Soul of a Beast di Lorenz Merz.

Di particolare interesse anche quest’anno la selezione del Concorso Cineasti del presente, dedicata alle opere prime e seconde di talenti emergenti, e che quest’anno, oltre al consueto Pardo d’oro e al premio per la regia, assegnerà riconoscimenti anche alla miglior attrice e al miglior attore. I film in competizione sono Actual People di Kit Zauhar Agia Emi di Araceli Lemos Amansa tiafi di Kofi Ofosu-Yeboah, Brotherhood di Francesco Montagner (in coproduzione con Rai Cinema), Bu yao zai jian a, yu hua tang di Niu Xiaoyu Il legionario di Hleb Papou (co-produzione italo-francese con Fandango) Kun maupay man it panahon di Carlo Francisco Manatad, L’été l’éternité di Émilie Aussel Mis hermanos sueñan despiertos di Claudia Huaiquimilla, Mostro di José Pablo Escamilla, Niemand ist bei den kälbern di Sabrina Sarabi Shankar’s Fairies di Irfana Majumdar Streams di Mehdi Hmili Wet Sand di Elene Naveriani e Zahori di Marí Alessandrini.

Tra le novità di quest’anno, una selezione di Corti d’autore, in gara all’interno della sezione di corti e mediometraggi innovativi Pardi di domani, che ospita anche il Concorso internazionale Pardi di domani e il Concorso nazionale, riservato alle produzioni elvetiche. Prima volta anche per lo spazio Locarno Kids: Screenings, con un programma specifico rivolto ai giovanissimi. Tra le sezioni non competitive, Panorama Suisse, dedicata a titoli già apprezzati in ambito festivaliero e non solo, dove (ri)vedremo tra gli altri Atlas con Matilda De Angelis (presentato a Taormina 2021) e Das Neue Evangelium di Milo Rau (già a Venezia 2020).

 

Menzionata inoltre da Nazzaro una retrospettiva su Alberto Lattuada, tra i grandi registi del nostro cinema che hanno saputo coniugare sperimentazione, polemica graffiante e codici di genere. I numerosi titoli vanno dal restaurato Il cuore rivelatore (1934) a Mano rubata (1989), passando per il toccante Il cappotto (1954) con Renato Rascel e Mafioso (1962), con Alberto Sordi. Tra i grandi classici che rivedremo a Locarno 74, poi, ci sono il primo Terminator di James Cameron, The Heat di Michael Mann (con Robert De Niro e Al Pacino) e Animal House, di uno degli ospiti d’onore di quest’anno, John Landis.

Torna anche la Semaine de la critique, sezione indipendente del festival diretta da Till Brockmann, con sette documentari in anteprima mondiale o internazionale: A Thousand Fires di Saeed Taji Farouky, Film Balkonowy di Paweł Łoziński Stand Up My Beauty di Heidi Specogna Bucolic di Karol Pałka How to Kill a Cloud di Tuija Halttunen Spacer z aniolami di Tomasz Wysokiński e The Bad Man di Lee Yong-Chao. 

Annunciate poi le giurie che valuteranno i titoli in gara: la regista Eliza Hittman presiede la giuria del Concorso Internazionale, composta inoltre dai registi Kevin Jerome Everson e Philippe Lacôte e dalle attrici Leonor Silveira e Isabella Ferrari. La giuria del Concorso Cineasti del presente sarà formata invece dall’attrice Agathe Bonitzer, dalla regista Mattie Do e dalla Direttrice dell’International Film Festival Rotterdam, Vanja Kaludjercic. A pronunciarsi nell’ambito della sezione Pardi di domani saranno invece il regista Kamal Aljafari, la produttrice Marie-Pierre Macia e la filmmaker, artista e curatrice Adina Pintilie. Infine, il regista e produttore Amjad Abu Alala, la montatrice Karina Ressler e la cineasta Katharina Wyss comporranno la giuria della sezione First Feature, riservata alle opere prime del festival.

A partire da metà luglio sarà possibile acquistare i biglietti online per proiezioni ed eventi, nonché prenotarsi (quest’anno obbligatoriamente) tramite l’App ufficiale del festival. Piazza Grande, come spiegato dal Direttore operativo Raphaël Brunschwig, sarà accessibile nella sua massima capienza (circa 8.000 posti), ma i presenti dovranno essere regolarmente prenotati e muniti di certificazione Covid. Per le altre dodici sale coinvolte sono previsti distanziamento, mascherine e contact tracing. Gli incontri con gli ospiti e gli artisti in concorso si svolgeranno nell’apposita location de La Rotonda by la Mobiliare.

Un programma denso e interessante, che va a completare le partecipazioni speciali già annunciate: quelle di John Landis (Pardo d’onore Manor), Laetitia Casta (che riceverà l’Excellence Award Davide Campari in Piazza Grande, poco prima della proiezione di Beckett), Phil Tippett (Vision Award Ticinomoda), Gale Anne Hurd (Premio Raimondo Rezzonico) e Dante Spinotti (Pardo alla carriera). Per un’edizione che vuole mantenersi fedele all’idea espressa da Solari, secondo cui «un festival non è una serie di buoni film, ma un’opera d’arte».