Maestro, Bradley Cooper e il folle pressing su Spielberg: «Ti ho scritto per sette mesi»

I due registi raccontano la genesi del film, dal 20 novembre su Netflix

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«Quando ero piccolo in casa ascoltavamo spesso l’opera e la musica classica. Ho passato molte ore a condurre un’orchestra immaginaria con una bacchetta ricevuta in dono da Babbo Natale. Ascoltavamo spesso il concerto per violino op. 35 in re maggiore di Čajkovskij, una registrazione di Isaac Stern diretto proprio da Leonard Bernstein. Perciò la fiaccola che mi avrebbe mostrato la via per realizzare Maestro era già accesa molti anni prima che mi capitasse il progetto tra le mani». Parole di Bradley Cooper che, dopo l’esordio con A Star is Born nel 2018, torna alla musica con il biopic Maestro – su Netflix dal 20 dicembre – che ripercorre la relazione durata una vita tra Bernstein, musicista, direttore d’orchestra (il primo americano alla Scala di Milano), compositore, insegnante, autore, e la moglie, l’attrice Felicia Montealegre Cohn.

Maestro Bradley Cooper

Bloccato dallo sciopero degli attori hollywoodiani, Cooper ha raggiunto il Lido di Venezia, dove il film è stato presentato in concorso all’ultima Mostra, solo in incognito, per le prove, ma prima che qualunque intervista e attività professionale fosse proibita dal sindacato SAG, il regista e attore, che interpreta il protagonista al fianco di Carey Mulligan, aveva dichiarato: «Dopo aver completato un anno di ricerche su Lenny e sulla famiglia, e aver digerito tutte le informazioni, ho capito che l’aspetto più interessante e toccante per me era il matrimonio tra Lenny e Felicia. Era un amore non convenzionale e sincero, che trovavo estremamente intrigante. Sarò per sempre riconoscente ai figli Jamie, Nina e Alex per avermi aperto le porte della loro famiglia e dei loro cuori. È stata una delle più grandi gioie della mia carriera». Maestro

Inizialmente a dirigere il film doveva essere Steven Spielberg, che mandò il copione a Cooper chiedendogli di interpretare il protagonista. Un’ora e un quarto dopo l’attore aveva già detto di si, candidandosi poco dopo anche alla regia quando Spielberg, alle prese con West Side Story (le cui musiche sono proprio di Bernstein), aveva deciso di rinunciare alla direzione, ma non alla produzione, insieme tra gli altri a Martin Scorsese e allo stesso Cooper, che ha rimesso mano al copione insieme a Josh Singer.

Questo ed altri retroscena sono raccontati in un video postato da Netflix in cui i due raccontano di conoscersi già dai tempi di American Sniper, film al quale Spielberg aveva lavorato nelle fasi iniziali ma che finì per cedere poi a Clint Eastwood. Ricordandosi dell’amore di Cooper per la direzione d’orchestra, Spielberg gli mandò la sceneggiatura di Maestro, non immaginando di finire bombardato di messaggi da parte di Cooper: “Sai quanto posso diventare maniaco quando amo qualcosa. Quanti messaggi ti ho inviato tipo un’ora dopo che mi hai inviato la sceneggiatura? È stato al limite dell’imbarazzante” racconta divertito Cooper. “I messaggi sono durati quasi sette mesi, almeno sette mesi“, ha riso Spielberg. “Ed erano fantastici“.

Potete ascoltare l’intera conversazione qui