Matthew McConaughey commenta la sparatoria nella sua città natale in Texas

L'attore premio Oscar si rivolge al popolo americano dopo la sparatoria di Uvalde dove hanno perso la vita 21 persone.

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L’America è sotto shock per la strage avvenuta nella giornata di ieri alla scuola elementare di Uvalde, in Texas, nella quale hanno perso la vita diciannove bambini e due adulti, uccisi a sangue freddo in classe da un diciottenne con il fucile.

Un massacro – l’ennesimo – che allunga la striscia di sangue negli Stati Uniti (dove ci sono state più di 200 sparatorie di massa dall’inizio dell’anno) e a cui ha fatto seguito una scia di indignazione e proteste sull’uso delle armi. Tra queste, quella dell’attore Matthew McConaughey, che proprio nella città di Uvalde, luogo dell’ultima sparatoria, ha vissuto i suoi primi 12 anni di vita.

Come tutti sapete, c’è stata un’altra sparatoria di massa, questa volta nella mia città natale di Uvalde, in Texas“, ha scritto McConaughey in un messaggio postato sui social media ieri sera, aggiungendo che “ancora una volta, abbiamo tragicamente dimostrato che stiamo fallendo nell’avere responsabilità dei diritti che le nostre libertà ci garantiscono”.

Nel suo messaggio, l’attore premio Oscar ha chiesto agli americani di trovare un terreno comune per “rinegoziare i desideri a partire dai bisogni”, incolpando tutti gli adulti americani, indipendentemente dall’appartenenza di partito.

“Tutti gli Americani dovrebbero ora guardarsi allo specchio, fare un lungo respiro e chiedersi: «A cosa diamo veramente valore? Come possiamo aggiustare il problema? Quali piccoli sacrifici possiamo fare oggi per preservare un domani la salute e il benessere di una nazione, di uno stato, di un quartiere?» Non possiamo ancora inventare scuse e accettare queste realtà tragiche come status quo.”

Questa è un’epidemia che possiamo controllare e, a prescindere dal lato del corridoio in cui ci troviamo, sappiamo tutti che possiamo fare meglio. Dobbiamo fare meglio. Bisogna agire affinché nessun genitore debba vivere quello che hanno subito i genitori di Uvalde e gli altri prima di loro“.

Questo il messaggio per intero postato su Twitter: