Nata per te, la storia vera di un padre single innamorato della figlia

Il regista Fabio Mollo: «desideravo raccontare una storia che avesse un'urgenza». Al cinema dal 5 ottobre con Vision Distribution.

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Pierluigi Gigante, Nata per te

Luca Trapanese si definisce “un padre single innamorato di sua figlia”, ma è stato il primo ad aver ottenuto l’adozione di una bimba in Italia senza essere sposato e la sua storia va molto al di là di questa semplice descrizione. È tanto delicata, complessa e sorprendente che ora è diventata un film per il grande schermo, Nata per te, diretto da Fabio Mollo (My Soul Summer, 2022, Il padre d’Italia, 2017) al cinema dal 5 ottobre con Vision Distribution.

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La storia di Luca e Alba

Nel 2017 Luca era un ex seminarista, aveva vissuto diverse esperienze di volontariato anche in Africa e aveva fondato una onlus impegnata in progetti legati alla disabilità, “A Ruota Libera Onlus”. Luca è gay e con il suo compagno desiderava adottare un bambino, anche con disabilità, per lui non era un problema, al contrario si sentiva preparato per un passo del genere. Quello che non sapeva era che la vita lo stava avviando su una strada ben più importante e impegnativa.

In quell’anno era nata Alba, una bimba affetta da sindrome di Down, abbandonata in ospedale alla nascita. Grazie all’opzione dell’affido temporaneo Luca venne selezionato, non senza diverse difficoltà, per prendere con sé Alba e da quel momento è cominciata la sua “non battaglia” in favore dell’adozione da parte di persone single, che lo ha inaspettatamente fatto diventare un eroe involontario della causa con circa 600mila follower su Instagram.

Nata per te

La storia di Nata per te muove i suoi passi dal principio, da quando Luca era semplicemente un uomo pieno di valori impegnato con tutto se stesso nel sociale senza nessun desiderio di intraprendere alcuna lotta contro qualcuno o qualcosa, anche se quest’ultimo sentimento vive tutt’ora in lui.

“Questa storia aveva ciò che cercavo da tanto tempo per fare un film – spiega il regista Fabio Mollo in conferenza stampa – Sognavo di fare un film del genere da tanto, desideravo raccontare una storia che avesse un’urgenza”.

Il film è tratto dall’omonimo libro scritto dallo stesso Trapanese con Luca Mercadante (edito da Giulio Einaudi Editore) e adattato per il grande schermo inizialmente da Furio Andreotti e Giulia Calenda, a cui Mollo si è aggiunto con entusiasmo.

Fabio Mollo

Nata per te non è semplicemente la storia di un caso giuridico di grande attualità e nemmeno solo il toccante racconto del desiderio di paternità da parte di un single. È un coacervo di temi che riguardano i diritti di molte minoranze e il concetto di famiglia e di amore inteso in senso assoluto e ampio.

Questa storia è nata sotto una buona luce (la stessa della piccola nata, appunto, all’alba, ndr) da sempre. Quando ho fatto questa scelta non immaginavo cosa sarebbe successo dopo, non lo avevo preventivato”, spiega Luca Trapanese che nel film è interpretato da un Pierluigi Gigante che dimostra una partecipazione emotiva, oltre che professionale, notevole. “Prima dell’interpretazione viene quello che questa storia mi ha dato al livello umano, mi ha arricchito in maniera enorme”, dice Gigante con trasporto.

Teresa Saponangelo, Nata per te

Un sentimento peraltro condiviso dal resto del cast con Teresa Saponangelo nei panni dell’avvocata che ha seguito e sostenuto il caso di Luca presso il tribunale dei minori, coinvolta nella storia anche da un punto di vista personale dal momento che lei stessa ha fatto richiesta di adozione come genitore single. E poi Barbora Bobulova nel ruolo del giudice intransigente e Antonia Truppo in quello dell’infermiera dell’ospedale che si prende cura della piccola Alba alla sua nascita.

Antonia Truppo, Nata per te

Il tema della disabilità

Per raccontare questa storia e avvicinarsi con rispetto al tema della disabilità il cast ha trascorso diverso tempo nella comunità fondata da Trapanese, “La casa di Matteo”.  “Ho passato tanto tempo con Luca che mi ha accolto nella sua famiglia ristretta e in quella allargata – spiega Mollo –  Il tema della disabilità è centrale nel film ed è ancora un tabù sia della nostra società che nel cinema. Non volevamo edulcorarlo, ma partire dalla verità. Siamo andati nei centri di Luca, abbiamo passato l’estate con i ragazzi. Abbiamo conosciuto questa realtà e abbiamo girato il film anche con loro. Penso sia stato uno dei momenti più emozionanti della mia carriera. Sono fiero di questo elemento nel film”.

“Io non sono un eroe – conclude Trapanese – sono una persona che ha avuto la fortuna di vivere l’esperienza del volontariato e sono arrivato preparato alla scelta di diventare padre. Mi sono rivisto nella storia che abbiamo immaginato e nel l’interpretazione di Pierluigi e ho avuto la fortuna di trovare persone di grande sensibilità”.