American Horror Story 6: rivelata la grande svolta del sesto episodio

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Finalmente lo sappiamo: l’episodio trasmesso ieri notte sulla rete via cavo FX in America ha svelato al mondo la nuova strada intrapresa dalla sesta stagione di American Horror Story. Lo svelamento del colpo di scena ha finalmente chiarito anche le dichiarazioni piuttosto equivocabili che l’ideatore della serie rilasciò nel periodo estivo, quando disse che gli autori stavano lavorando con lui a due idee diverse per la sesta stagione, dando dunque adito a voci secondo cui avremmo avuto una stagione più lunga e divisa in due parti. Dopo circa un mese durante il quale i fedeli spettatori sono stati a dir poco conquistati dalle ritrovate atmosfere da brivido e dal talento interpretativo del cast protagonista quest’anno con My Roanoke Nightmare, nei prossimi (soli) cinque episodi essi dovranno invece fare i conti con qualcosa del tutto nuovo. Non aveva sbagliato Ryan Murphy proprio ieri, alla vigilia della messa in onda dell’episodio, parlando di “uno show completamente diverso” dal precedente. Dalla forma narrativa documentaristica, infatti, con il personaggio di Cheyenne JacksonSidney – alla regia, siamo passati a quella del reality (Return to Roanoke: Three Days in Hell).

Le telecamere e la ripresa amatoriale attraverso gli smartphone, infatti, registreranno gli attori e le reali vittime delle creature spettrali che abitano la tenuta della villa dei Miller – ora nelle mani dello stesso Sidney – durante un soggiorno di tre giorni in concomitanza con la luna rossa di cui già conosciamo la storia. La disposizione delle carte in tavola è completamente mutata, se pensiamo che i veri Shelby (Lily Rabe) e Matt (André Hollande) si sono separati a seguito della relazione extraconiugale instaurata da lei con l’interprete del marito nel documentario, Dominic (Cuba Gooding Jr.); che l’attrice che recitava come Shelby, Audrey (Sarah Paulson), è sposata a Rory (Evan Peters), attore che invece ha impersonato il vecchio Edward Philippe Mott; e infine che Agnes (Kathy Bates) è ossessionata dal personaggio della Macellaia, che tanto le ha dato in termini di fama e di successo.

Sì, perché My Roanoke Nightmare, nell’allucinata e confusa finzione messa quest’anno in scena da Ryan Murphy e dai suoi, è stato un acclamato successo che ha superato in ascolti persino The Walking Dead, lasciandosi peraltro dietro uno strascico interminabile di follower e fan. Ma il grande colpo di scena non è finito qui.

Già, perché – come facilmente prevedibile – la folle idea di rimettere piede in quella casa, specialmente nell’unico periodo dell’anno durante il quale le circostanze si fanno ancor più pericolose, avrà conseguenze incontrovertibili: il gusto ossessivo del realismo, ricercato con spasmodica esaltazione dal produttore Sidney, provocherà la morte di tutti coloro che hanno accettato di rivivere l’orrore, tranne uno. Da qui all’episodio conclusivo, dunque, quando assisteremo peraltro ad un ultimo emozionante colpo di scena, vedremo cadere un personaggio dopo l’altro, fino a scoprire chi si è salvato da quel che ha tutta l’aria di essere un insostenibile incubo.

Mai come quest’anno, Ryan Murphy ha fatto centro.

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